Bologna FC
Le emozioni non si paragonano
Nel “gioco” di fine stagione, c’è chi a Bologna si chiede: meglio questa o la scorsa? Forse la risposta non c’è, se la si cerca nelle emozioni

Ora che tutto è finito, Vincenzo Italiano potrà scusare tutti un po’ di più, se viene usata una parola che tanto non piaceva al tecnico qualche mese fa: paragone. Tanti ne ha dovuti subire, il mister, dal suo arrivo a Bologna. Altrettanti, però, se li è guadagnati in termini di emozioni.
Si, perché oggi, in un giochino che tanto piace alla gente – soprattutto in questo caso – viene fatto spesso un paragone, il quale rende probabilmente giustizia alle due imprese che il Bologna, con condottieri ma anche interpreti differenti, ha realizzato: meglio la stagione precedente, o quella appena conclusa?
A ognuno il suo
Difficile per alcuni, molto più semplice per altri. Perché qui, quando si parla di Bologna, entra in gioco una parola che, però, ritroveremo più avanti: emozione. Ma, appunto, prima bisogna guardare al campo, al calcio giocato. E quindi, ecco un’altra domanda, la quale però ha una risposta intrinseca: meglio un quinto posto (che oggi, però, non ti avrebbe dato l’accesso in Champions League), oppure tornare ad alzare un trofeo? Fato, e regolamento, vogliono che la destinazione europea delle due possibilità sia la stessa, e quindi il paragone è indolore (anche se in questa storia, di dolore, non si può proprio parlare). Si può dire, forse, che è più una questione di “prime volte“.

Bologna, Champions League (© Damiano Fiorentini)
Già, perché i tifosi del Bologna, in queste due stagioni meravigliose, hanno avuto a che fare con molte “prime volte”. Non tutti, ovvio, ma per la maggior parte si. La prima volta in Europa. La prima volta in Champions League. E, da quest’anno, la prima volta con un trofeo in mano. Non un trofeo estivo, quelli dei tornei pre-campionato. No, un trofeo stagionale, dopo cinquantun’anni: la Coppa Italia.
Bologna vive sulle emozioni imparagonabili
Bologna è unica, ed è per questo che è anche una regola. Perché a Bologna tutto è diverso, anche le emozioni. Soprattutto se vengono dal calcio, e dai colori Rossoblù, che stanno facendo vivere situazioni, oltre a emozioni, che in pochi immaginavano solo tre anni fa. Ecco perché, quando parliamo di emozioni, tornando all’inizio, è difficile poter fare un paragone. Le prime volte sono, per ognuno, speciali a modo proprio. I traguardi raggiunti in queste ultime due stagioni possono essere paragonati solo in sé stessi, per quello che ognuno di noi ha provato nel raggiungimento dell’obiettivo, nella festa per questo.
L’emozione più grande, che lega tutti, è l’unica che non richiede paragone: la gioia di vedere il Bologna diventato – o, meglio, tornato – grande. Grande tra le grandi, perché raggiungere l’Europa, vincere un trofeo, dare speranze sempre maggiori, è roba da grandi squadre. Questo è il legame più forte che unisce chiunque a Bologna, sotto quei colori Rossoblù. Per il resto, le emozioni è meglio non paragonarle: sono splendide nella loro unicità.
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