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Bologna, Thiago Motta si confronta con la squadra: i rossoblù tornano al 3-5-2?

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fonte immagine: Bologna FC


Il Bologna guarda in faccia alla realtà, la crisi è aperta. La sconfitta di Torino per 3-0 contro una Juventus, comunque ferita dopo l’ultimo mese senza vittorie, è un campanello d’allarme importante per Thiago Motta e staff: due sconfitte su due, zero gol fatti e già quattro subito. Un cammino che i rossoblù non possono permettersi e che impone la necessità di un cambio di passo importante, sia dal punto di vista tattico con un ragionamento profondo sul 4-2-3-1, sia dal punto di vista dell’atteggiamento in campo: il Bologna deve lottare per non retrocedere.

RAPPORTO. L’ultimo punto è quello che a Casteldebole hanno dovuto ripetere a un anno di distanza dal KO per 4-2 contro l’Empoli: serve una presa di coscienza. I rossoblù con 5 punti in 8 gare, due sconfitte consecutive con squadre in difficoltà devono chinare la testa e lavorare. Per questo ieri, prima della ripresa degli allenamenti, Thiago e la squadra hanno avuto un lungo confronto. Si sarà certamente parlato del momento dal punto di vista mentale, ma anche probabilmente delle soluzioni tattiche da adottare da qui in avanti perché il ritorno al 4-2-3-1 ha frutta 0 gol in 180’ e quattro reti subite.

MODULO. D’altronde, già un anno fa in coincidenza della crisi, Sinisa Mihajlovic finì sulla graticola, ebbe un confronto con i senatori dello spogliatoio e decise di optare per un passaggio alla difesa a 3, con Gary Medel che si trovò molto più a suo agio nella posizione di centrale della difesa a tre. Oggi, la difesa a 3 e il 3-5-2, modulo di partenza della squadra rossoblù nell’idea della dirigenza, potrebbero tornare di moda. Thiago Motta ha dimostrato di essere flessibile in fatto di disposizioni tattiche nel suo periodo allo Spezia giocando anche con il 3-4-3, oggi dovrà dimostrarlo di nuovo.

ARNAUTOVIC. Uno dei punti fondamentali, per il quale il tecnico italo-brasiliano deve riflettere e pensare bene se continuare sulla strada del 4-2-3-1, è l’apporto di Arnautovic. Infatti, col passaggio al modulo con i tre trequartisti, l’austriaco ha finito per essere isolato in mezzo ai difensori avversari, toccando pochi palloni, la maggior parte dei quali lontano dalla porta, unica soluzione per entrare nel vivo del gioco. Il supporto e il profitto maggiore di Arna sono arrivati quando ha avuto un compagno vicino con cui spartirsi le attenzioni dei difensori avversari, mentre con un Soriano spento alle spalle e gli esterni si è trovato molto isolato davanti. L’apporto degli esterni è stato pressoché inesistente a Torino, e dopo la partita con l’Empoli dove pur coinvolti non hanno prodotto, è il momento delle riflessioni per Thiago che dovrà per forza prendere in considerazione l’idea di tornare al 3-5-2, dopo gli esperimenti falliti.

 

Fonte: Alessandro Mossini, Corriere di Bologna. Marcello Giordano, Il Resto del Carlino

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