Bologna FC
Il Bologna e i nuovi valori di mercato: la crescita dal “basso”
Dopo il calo estivo, il Bologna torna, di poco, a crescere: Italiano inizia a mettere i suoi primi mattoncini…
Dopo un’estate di rivoluzione, il Bologna torna a crescere. L’ultimo aggiornamento di Transfermarkt, pubblicato, oggi, 7 ottobre, fotografa una rosa che ha sembra aver ritrovato slancio: il valore complessivo è salito a 272,8 milioni di euro, in aumento di circa 4 milioni rispetto ai 269 del post-calciomercato. È un segnale incoraggiante, soprattutto se si considera che siamo a inizio campionato e che a giugno, dopo la vittoria di Coppa Italia, la rosa valeva 306,3 milioni. Oggi, con un organico profondamente rinnovato, i numeri parlano di un progetto che ha perso peso economico, ma non prospettiva.
Il Bologna di Italiano cresce dal basso
Jhon Lucumi crediti Bologna Fc 1909
L’aumento più evidente è quello di Jhon Lucumí, che sale a 25 milioni (+3): il colombiano, sempre più leader difensivo, incarna la nuova fase rossoblù: un Bologna che può sembrare incerto, ma che trova le sue fondamenta dal “basso”. Dietro di lui spicca la sorpresa Torbjørn Heggem, protagonista di un balzo clamoroso da 1,2 a 7,5 milioni (+525%), simbolo di un reparto arretrato che sta crescendo, sta prendendo la sua forma. Anche Nadir Zortea (+2 mln) e Juan Miranda (+4 mln, ora a 15) confermano un trend: la difesa e le corsie esterne sono la base del Bologna di Italiano, un sistema che valorizza chi sa interpretare con intensità entrambe le fasi.
Bologna, le sicurezze del tuo valore
Tra i volti noti, Riccardo Orsolini si conferma garanzia di rendimento e appeal: a 25, apparentemente non aumenta, ma resta certezza. Anche Nicolò Cambiaghi (+1,5 mln) beneficia della fiducia tecnica, così come Federico Ravaglia e Lorenzo De Silvestri, premiati da piccoli ma significativi incrementi.
Le ombre: Ferguson e il centrocampo in flessione
Lewis Ferguson, durante la partita Bologna-Friburgo (@Damiano Fiorentini)
La nota stonata arriva dal centrocampo. Lewis Ferguson perde 8 milioni, scendendo a 20 (−28,6%), il calo più pesante dell’intero gruppo. Il capitano paga un periodo complicato tra recupero fisico e adattamento. Cali registrati anche per Freuler (−1,5 mln), Pobega (−1 mln), Moro (−0,5 mln) e Casale (−1 mln). Si tratta di dati difficili da mandare giù, che evidenziano come la mediana, cuore del Bologna dello scorso anno, sia oggi ancora un cantiere aperto, su cui lavorare e trovare il giusto equilibrio. L’obiettivo, per il tipo gioco di Vincenzo Italiano, sarà quello di rendere il centrocampo il più possibile offensivo, facendo del gol un’azione corale, proprio come piace a lui.
Nuovi volti, nuove prospettive
Jonathan Rowe sul volo per Birmingham per Aston Villa-Bologna (©Bologna FC 1909)
Tra i volti nuovi, Jonathan Rowe è una rivelazione brillante: +5 milioni, ora a 17, con percentuale di crescita del 41,7%. È giusto così, perché l’inglese classe 2003 – per l’importanza del suo investimento – dovrà essere una delle intuizioni più proficue. Meno convincente, per ora, Domínguez, sceso a 12 milioni (−3 mln), mentre Immobile (2,2 mln) e Bernardeschi (3,5 mln) aggiungono esperienza più che valore economico.
Complessivamente, il Bologna ha oggi una rosa più giovane e internazionale: inglesi, norvegesi e cechi affiancano gli italiani storici. Una scelta coerente con la filosofia del club, sempre attento a costruire prima che comprare.
Il Bologna e i suoi valori: una crescita davvero sostenibile?
Il +1,4% registrato a ottobre può sembrare minimo, ma ha un significato preciso: dopo il fisiologico ridimensionamento estivo, il Bologna ha ripreso a crescere, e lo fa in modo sostenibile, con giocatori che aumentano il proprio valore attraverso il campo, non le vetrine. Un Bologna che, anche fuori dal campo, continua a valere.
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