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Bologna vs Atalanta 0 a 1: la cronaca del match – 11 mar

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Ad una settimana dalla tragica scomparsa di Davide Astori, il Bologna scende in campo al Dall’Ara contro l’Atalanta di Gasperini. Donadoni schiera a sorpresa una difesa a tre, con Avenatti e Verdi prime punte e Destro lasciato in panchina dopo l’erroraccio nel finale di partita contro la Spal. I Rossoblù devono riscattare la sconfitta rimediata contro i ferraresi, e per battere i bergamaschi serve tanta fisicità e voglia di combattere per tutti i 90 minuti, e non solo per un tempo, come era accaduto all’andata. La Dea aveva preso per sfinimento i petroniani, segnando nel finale. La storia si ripete incredibilmente anche oggi. Il Bfc perde 1 a 0, e viene accolto da fischi assordanti al triplice fischio dell’arbitro. I padroni di casa sono usciti di scena nei secondi 45 minuti, inghiottiti dalla fase offensiva ospite.
Ma analizziamo più nel dettaglio il match piovoso di oggi.
Pronti, via e le squadre iniziano su ritmi molto alti, con grande pressing e tanti contrasti. Il Bologna parte con più entusiasmo, trascinato dal ritrovato Simone Verdi. Il fantasista di Broni ci prova su corner al terzo minuto, colpendo la rete esterna e dando l’illusione del gol. Situazione simile anche all’11, quando Simone calcia una punizione strepitosa che viene però deviata dagli orobici. La traiettoria sfiora l’incrocio dei pali e a Verdi non resta che maledire il cielo. La partita prosegue maschia e intensa, con i giocatori di entrambe le squadre che non disdegnano la battaglia e la lotta. A uscirne con le ossa rotte è Blerim Dzemaili, che rimedia un brutto taglio allo zigomo ed è costretto ad abbandonare il terreno di gioco al 27’. Nagy prende il suo posto, mentre De Roon porta i segni della battaglia, come dimostra una bendatura al capo.
Al 30’ è ancora Bologna. Verdi si ricorda della statura di Avenatti e decide di sfruttare i suoi centimetri con un bellissimo traversone. Il centravanti impatta molto bene la sfera, ma la deviazione è centrale e Berisha può bloccare.
L’Atalanta è in difficoltà ma c’è, è un campo. E appena il Bfc abbassa la guardia, gli orobici fanno fuoco e fiamme, con ripartenze micidiali. Ne è un esempio l’occasione al 33’. Sugli sviluppi di un corner Donsah calcia a botta sicura, dimenticando di essere l’ultimo uomo prima di Mirante. La sua conclusione impatta contro un difensore ospite e la palla diventa buona per il rapidissimo Papu Gomez, che arriva a tu per tu con Mirante e mette in mezzo per Castagne. Decisione che si rivelerà sbagliata perché il centrocampista viene anticipato proprio dal recupero di Donsah. Come sempre, una occasione isolata diventa un vero e proprio dominio. La squadra di Gasperini infatti mette a fuoco e fiamme la metà campo felsinea. Al 40’ Cristante tocca per Gomez, il quale calcia di destro a giro sul secondo palo, senza fortuna. La partita prende tutti i connotati di un assedio neroblu nei minuti finali, quando i bergamaschi ci provano a più riprese. Il muro rossoblù resiste e sventa tutti i pericoli anche con fortuna, e così si va al riposo a reti bianche.
Nessuno dei due allenatori effettua dei cambi durante la pausa. Ma alla ripresa entra in campo solamente l’Atalanta. Il Bologna invece sparisce, non lascia alcuna traccia di sé. Al 49’ Cristante ha un ottimo guizzo, anche se la conclusione è orribile. I padroni di casa si chiudono e tentano il contropiede, ma gli attacchi sono confusi e affidati per lo più alle intuizioni dei singoli. Così gli ospiti guadagnano campo e si rendono sempre più pericolosi. Al 56’ e al 57’ Gomez e Cristante si ritagliano due buone chance, senza fortuna.
Gasperini capisce che è il momento di dare nuova linfa ai suoi e per questo toglie Gomez per dare spazio a Ilicic. Tale mossa spezza le gambe del Bologna che non riesce più ad uscire dalla propria metà campo, se non per qualche improvvisata e sporadica ripartenza. La retroguardia petroniana di chiude bene e gli ospiti si affidano per lo più alle azioni dei singoli. La Dea spinge sempre di più, sfruttando le qualità che in questi anni l’hanno contraddistinta, ovvero grande corsa sugli esterni e tanto movimento degli attaccanti. E così, in pochi rimangono sorpresi quando De Roon sblocca il risultato all’84’. Pregevole il tocco di esterno di Ilicic per la conclusione di prima dell’olandese. Palla che gira e si infila nel sette dove Mirante non può arrivare. Bologna 0, Atalanta 1. I padroni di casa hanno un crollo e rischiano a più riprese il tracollo. Fortunatamente Antonio Mirante tiene a galla i propri compagni a suon di parate. Così la partita termina senza ulteriori stravolgimenti, ma con una Atalanta sempre pericolosa e attenta.
L’ennesima prova di maturità è stata fallita dal Bologna. Gli uomini di Donadoni riscontrano sempre i soliti problemi da due anni a questa parte ed è evidente che qualche aspetto mentale vada risolto, altrimenti vedremo sempre il solito Bologna impaurito ed emotivo agli eventi.

Fonte immagine di copertina: It.eurosport.com

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