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Bologna vs Chievo Verona 1 a 2: la cronaca del match – 13 mag

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Il paradosso di Bologna. I Rossoblù si salvano matematicamente nonostante la sconfitta casalinga contro il Chievo Verona per 2 a 1. I felsinei sono fortunati che Spal e Crotone non siano riusciti a concretizzare le proprie vittorie nei minuti finali, altrimenti il prossimo match contro l’Udinese sarebbe risultato uno spareggio salvezza. Il mantenimento della categoria è stato raggiunto e dovrebbe essere un giorno felice per Bologna, ma la Curva Bulgarelli urla “meritiamo di più”. 20 sconfitte stagionali su 37 partite giocate: sono numeri che fanno tremare i polsi e che mettono a dura prova la passione di ogni tifoso petroniano. Una stagione spesa a rincorrere l’obiettivo del decimo posto si è trasformata in un finale col brivido della retrocessione. Il progetto Saputo si può ritenere fallito e servirà iniziare un nuovo ciclo, forse con un nuovo allenatore?
Ma analizziamo la scialba prestazione bolognese.
Gli uomini di Donadoni partono con il piede pigiato sull’acceleratore. Al decimo minuto è cruciale il fallo su Verdi in area di rigore. L’intervento del difensore centrale gialloblù non solo è falloso, ma anche da dietro e sarebbe valso il penalty e il cartellino rosso. L’arbitro invece assegna calcio d’angolo, tra l’altro inesistente, visto che l’ultimo tocco era del fantasista di Broni. Sul corner successivo arriva il rigore a favore dei padroni di casa. Fatale il tocco di mano di Hetemaj sul tiro a botta sicura di Adam Masina. Sul dischetto va Simone Verdi, che tira una botta all’incrocio, ammutolendo le proteste di Sorrentino. Bologna 1, Chievo 0.
A questo punto, la partita si fa bellissima e aperta ad ogni tipo di risultato.
Al 16’ Dainelli colpisce di testa la sfera, Mirante non trattiene in stile Donnarumma e Inglese centra la traversa. Due minuti De Maio incespica sul pallone e non riesce a concretizzare una bella parabola di Simone Verdi. Da pochi passi il numero 6 spedisce la palla a lato. Al 21’ si sveglia l’ex Giaccherini, anche se liscia una buonissima chance.
Non c’è un attimo di respiro. Sessanta secondi dopo Rodrigo Palacio inventa una giocata da urlo per Mattia Destro, il quale a tu per tu con Sorrentino pensa più alla conclusione di forza che di precisione. Così, il portiere clivense fa buona guardia e sventa il pericolo. Dopo il momento rossoblù ci sono due grandi chance degli ospiti, ma né Castro, né Inglese riescono a trovare il pareggio, complice l’ottimo Mirante.
L’occasione più grande capita però sui piedi di Palacio al 33’: l’argentino nell’area piccola incespica sul pallone e manda tutto all’aria.
La prima frazione di gioco termina con il vantaggio emiliano e con una partita frizzante, in pieno tema salvezza.
Le due squadre vanno negli spogliatoi e probabilmente si attaccano alle radio per ascoltare i risultati. Il pareggio del Crotone dà la salvezza matematica del Bfc, ma non lascia tranquillo il Chievo.
Così, i veronesi entrano in campo con piglio decisamente diverso, e in dodici minuti ribaltano il risultato. Al 48’ va a segno Giaccherini, che di sinistro, al volo, segna un eurogol all’incrocio dei pali. L’ex della partita esulta addirittura togliendosi la maglia, il che manda su tutte le furie il pubblico bolognese, che non le manda a dire. Dopo qualche pericolo creato dagli ospiti, al 60’ arriva l’episodio decisivo: lancio lungo di Gobbi, Inglese aggancia il pallone col destro e con un avvitamento da paura fa fuori Helander e De Maio, prima di freddare Mirante col mancino. Un capolavoro! Bologna 1, Chievo 2.
Gli ospiti capiscono l’enorme importanza del risultato in ottica salvezza, e così erigono un bunker tutto a tinte gialloblù. Nel frattempo la Spal conduce e così anche il Crotone, senza dimenticare il vantaggio del Cagliari nel campo di Firenze. Questa combinazione di risultati proietterebbe il Bologna in un impensabile scontro salvezza all’ultima giornata contro l’Udinese, anch’essa alla ricerca di punti per rimanere in Serie A.
Forse gli uomini di Donadoni percepiscono il pericolo e provano a creare pericoli, anche se con una velocità di gioco ridicola. E infatti, l’unico vero pericolo proviene dal mancino di Verdi, il quale, all’85’, lascia partire un missile diretto in porta. Purtroppo per lui e per tutta Bologna c’è un Sorrentino in versione Superman, che sventa il pericolo deviando la palla sul palo. Anche l’ultimo barlume di speranza se ne va. E dopo 5 minuti di recupero la sconfitta diventa reale.
I petroniani non piombano nell’incubo retrocessione, poiché la sconfitta della Spal, rimontata dal Torino, e il pareggio del Crotone contro la Lazio danno loro la salvezza matematica.
Ma a Bologna non basta il mantenimento della categoria di fronte ad una simile prestazione e di fronte a numeri pietosi. Il progetto Saputo, le promesse di Europa e il percorso di crescita sembrano solo delle prese in giro ad una piazza che merita di più. La dirigenza deve dare dei risultati oltre alle promesse, e tali risultati non sono ancora arrivati. Ora ci sono solo fischi per il Bfc, e lo strappo tra tifosi e squadra si è esteso anche tra giocatori e allenatore. Roberto Donadoni infatti ha chiesto ai suoi ragazzi di andare sotto la Curva a fine partita, ma Simone Verdi ha mandato letteralmente a quel paese il suo mister e si è precipitato negli spogliatoi.
God save Bologna FC, una squadra allo sbando.

Fonte immagine di copertina: Ansa.it

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