Bologna FC
Vincenzo, a Bologna si sta tanto bene
Dal consiglio di chi lo ha provato sulla propria pelle, semplici pensieri per chi, Vincenzo Italiano, a Bologna viene trattato per quello che è

«Ma non gli conviene minimamente andare rischiando di bruciarsi: la vicenda di Thiago insegna. Lui deve stare a Bologna due-tre anni e poi se continua a fare benissimo può andare dove vuole». Parole di? Gigi Maifredi. Non uno qualunque, ma uno che, per esprimersi in questi termini, sa di cosa parla? Il diretto interessato? Vincenzo Italiano.
Considerazione, questa, di Maifredi comparsa oggi su “Il Resto del Carlino”, per penna di Massimo Vitali, che ci porta a fare non tanto delle considerazioni tecniche, quanto dei pensieri, sensazioni. Qualcosa che viene da dentro, e che un uomo come il mister, ha dimostrato di poter comprendere appieno.
La culla Bologna
Un pensiero romantico, ma allo stesso tempo accogliente. Così come è Bologna, e la sua gente, con chi da tutto. Bologna è una vera e propria culla per chi arriva, e soprattutto per chi indossa i suoi colori, quelli Rossoblù. Lo ha capito sin da subito Vincenzo Italiano, il quale, alla conferenza stampa di presentazione ha spostato subito il focus proprio sulla gente. Meno di un mese prima le vie della città, e soprattutto Piazza Maggiore, si erano riempite di gioia per un traguardo storico, ma soprattutto per chi li aveva portati a questo. Perché chi arriva a Bologna, non può non dare tutto per la sua gente, e Vincenzo Italiano è fatto della stessa pasta. È lui il primo a cercare la gente, dopo il triplice fischio. Vuole quegli sguardi, quell’abbraccio, e ricambia con tutto il suo fuoco, dimostrato con quel iconico calcio del pallone (ma anche due, tre).

Vincenzo Italiano che esulta con i tifosi del Bologna (© Bologna FC 1909)
Bologna ti culla se dai tutto per lei, e lo si capisce ancor di più in questi giorni. “Ancora un passo da fare, ma grazie ragazzi…perché ogni volta ci fate sognare”. Parole della gente, quella che vive per il Bologna e che ha espresso lo stesso pensiero che vuole trasmettere dal giorno uno anche Vincenzo Italiano: sognare e festeggiare, insieme. Ecco perché colui che arrivava a Bologna dopo un’impresa, con la spada di Damocle pendente, pronta a colpire, è riuscito forse più di tutti a capire Bologna, e ora nessuno vuole fare più a meno di lui. D’altronde, non sarebbe una vittoria o una sconfitta a cambiare quello che è stato un cammino davvero inimmaginabile: le emozioni, qui, sembravano passare una volta sola, e farci l’abitudine non era per nulla scontato.
Vincenzo, ma chi te lo farebbe fare?
Un connubio vero, sincero: non potrebbe essere altro, quando si mettono in mezzo i sentimenti. Si, perché quando si mette davanti il cuore, poi vien tutto più facile. E a Bologna, ultimamente, sembra venir tutto così, al battere delle sole palpebre. Eppure, come detto qualche riga sopra, tutto ciò sembrava inimmaginabile. Bologna ha rivisto una società che corre esattamente come la sua gente, come la città: c’è la voglia di vivere emozioni, e di fare le cose a modo. E per questo servono gli uomini giusti: Vincenzo Italiano è uno di quelli. Per passione, certo, ma soprattutto per lavoro. Perché non era semplice, come ribadito, ma non lo era ancor di più dopo quei primi risultati tentennanti. E invece eccoci qui, affacciati di nuovo all’Europa più bella, con la speranza di coglierla, con in più il desiderio di riveder una coppa con i drappi rossi e blu, dopo più di mezzo secolo.
Mister, ma chi te lo farebbe fare di andar via da qui, dove si sta tanto bene? Sia come vita, ma soprattutto come ambiente. Ormai, per tutti, questo è il Bologna di Vincenzo Italiano, diverso dal precedente, e non uguale a quello che sarà nel futuro. Un anno d’amore è troppo poco, la storia lo insegna e lo ribadisce, con chi ne è rimasto scottato. È bello inebriarsi con chi prova le tue stesse sensazioni, perché può capirti e rendere tutto ancora più bello, non ti volterà mai le spalle alla prima difficoltà. E Bologna, con la sua gente, è proprio questa roba qui: tutti per uno, uno per tutti, sempre. Quindi, Vincenzo, quando sarà, pensaci bene. Perché ti vorrebbero lontano da qui, ma tu qui ci stai a pennello, perché sei esattamente come noi.
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