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Calciomercato Bologna “Vintage” – Gianluca Pagliuca

Dopo anni lontano da casa, il portiere bolognese tornò nella sua città maturato, pronto a diventare una figura storica del club.

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Gianluca Pagliuca
Gianluca Pagliuca, rimasto tra i pali del del Bologna fino al 2006, dopo il ritorno nel 1999

È iniziata la seconda settimana della nostra rubrica, “Calciomercato Bologna Vintage”. Dopo aver chiuso la prima con gli arrivi di Giuseppe Signori e Marco di Vaio, proseguiamo con un colpo altrettanto memorabile della storia rossoblù. Un ritorno, più che un acquisto. Una scelta di cuore. Gianluca Pagliuca e il Bologna, per chiudere il cerchio laddove tutto era iniziato.

Il ritorno del figlio prediletto: Pagliuca e Bologna, un destino scritto

 Nell’estate del 1999, il Bologna ufficializzò l’arrivo di Gianluca Pagliuca dall’Inter. I suoi tifosi capirono che non si trattava di un trasferimento come gli altri. Concluso il percorso delle giovanili sotto le Due Torri, infatti, il portiere si trasferì prima in Liguria, alla Sampdoria, e poi all’Inter. Dopo 13 anni lontano dalla sua città,

Gianluca Pagliuca con la maglia della Nazionale (@FIGC)

Gianluca Pagliuca con la maglia della Nazionale (@FIGC)

in cui vinse uno scudetto con la Sampdoria, esordì in Champions League con l’Inter e difese la porta della Nazionale ai Mondiali, il Bologna riportò Pagliuca nella sua città per 2,9 miliardi di lire (1,5 milioni di euro).
Più che un trasferimento, fu un segnale: riportare a Bologna un portiere con il sangue rossoblù. A 32 anni e nel pieno della maturità calcistica, venne accolto dai tifosi a braccia aperte, come un figlio ritrovato.

Sette stagioni di sicurezza e leadership

L’acquisto di Pagliuca, però, non fu solo una suggestione di cuore, ma anche una scelta tecnica di altissimo livello. Tornava a difendere la porta del Dall’Ara un portiere di caratura internazionale, con 42 presenze in Nazionale e una finale Mondiale alle spalle.Il Bologna, allora guidato prima da Sergio Buso e successivamente da Guidolin, aveva trovato il suo leader. Dopo l’uscita di scena di Antonioli, serviva un degno sostituto, abituato alla pressione dei grandi palcoscenici. E così fu. Tra il 1999 ed il 2006 collezionò 269 presenze ufficiali con la maglia rossoblù con continuità e leadership.

Gianluca Pagliuca (©Bologna FC 1909)

Gianluca Pagliuca (©Bologna FC 1909)

Reattivo, sicuro, ma soprattutto decisivo (è ricordato come uno dei pararigori più abili al mondo della sua epoca). Fu protagonista anche nelle stagioni più altalenanti, mantenendo sempre alto il livello delle prestazioni e diventando, di conseguenza, un simbolo per i propri tifosi.

Un simbolo di appartenenza rossoblù

Nato e cresciuto a Bologna, Gianluca Pagliuca ha sempre avuto i colori rossoblù nel cuore. Per i suoi compagni è stato un esempio: la sua professionalità, il modo di interpretare il ruolo con stile e concentrazione hanno lasciato un impronta profonda nel club. È diventato un punto di riferimento anche per i più giovani, con un bagaglio d’esperienza che parlava per lui nello spogliatoio.

Nel 2006, dopo la mancata promozione in Serie A, disse addio al Bologna. Ma, come successo con Di Vaio, non fu definitivo. Dal 2016 al 2020 è stato il preparatore dei portieri della primavera rossoblù. Nel luglio del 2024 tornerà al Bologna come coordinatore dell’area portieri.

In un’epoca in cui le bandiere cominciavano a sbiadire, Pagliuca scelse di tornare a casa, nel club della sua città, senza mai risparmiarsi. Oggi il suo nome risuona ancora tra i più amati della tifoseria rossoblù e nella nostra rubrica, il suo arrivo rappresenta uno dei capitoli più intensi e identitari, un vero numero 1.

 

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