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Campioni Rossoblù – Marco Di Vaio

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Ho sempre portato la maglia numero 9 sulle spalle. La maglia di chi vive per fare goal”. E di goal Marco Di Vaio ne ha segnati parecchi durante la sua lunga carriera. Una carriera iniziata e conclusa nello stesso modo: goal all’esordio in Serie A, quando appena 18enne viveva il sogno con la maglia della Lazio, la sua squadra del cuore; e goal nella sua ultima partita, con la maglia del Montreal Impact di Joey Saputo. In mezzo altre 268 reti per le sue 11 diverse squadre, girando il mondo dall’Italia alla Spagna, dalla Francia al Canada. 

 

Nato a Roma il 15 Luglio 1976, Di Vaio cresce nel settore giovanile della Lazio che, come detto, è la squadra per cui tifa sin da quando era bambino. “Il poster che avevo in cameretta era Bruno Giordano, mio idolo di quando da bambino andavo all’Olimpico con papà”. Con il proprio idolo, Di Vaio aveva sicuramente in comune la grande potenza e precisione al tiro, a cui però aggiungeva tanta corsa e una gran qualità nella gestione della palla che lo hanno portato ad agire in diverse zone dell’attacco. In biancoceleste, inoltre, Di Vaio è stato compagno di squadra di Alessandro Nesta, altro grande calciatore con la Lazio nel cuore, con cui è nata una grande amicizia, tanto che l’ex difensore è stato anche il testimone di nozze al matrimonio di Di Vaio. Nonostante le ottime premesse, però, Di Vaio alla Lazio non trova molto spazio e viene mandato a farsi le ossa in Serie B, prima con la maglia del Verona, poi con quella del Bari, con risultati non entusiasmanti. 

 

La stagione della svolta è quella 1997/1998 quando Di Vaio, con la maglia della Salernitana, attira l’attenzione su di sé grazie alle 21 reti nel campionato cadetto che gli valgono la vittoria della classifica marcatori e la conquista della Serie A con il club campano. La prima stagione nel massimo campionato italiano sarà buona per l’attaccante romano, che nonostante la retrocessione della Salernitana, raggiunge per la prima volta la doppia cifra. Di Vaio resta quindi in Serie A, e arriva la prima grande occasione con il Parma, fresco vincitore della Coppa Uefa. Qui ha avuto l’occasione di misurarsi con difensori del calibro di Fabio Cannavaro e Lilian Thuram, i più temuti come ha raccontato in un’intervista a Sky, spiegando come l’avventura a Parma sia stata uno scuola importantissima per lui. Nella stagione 2001/2002, tra l’altro, Di Vaio vince la Coppa Italia, e, grazie ai 20 goal messi a segno in campionato, si guadagna la chiamata di Marcello Lippi alla Juventus. Con i bianconeri Di Vaio vince il suo primo e unico scudetto nella stagione 2002/2003, raggiungendo anche la finale di Champions persa poi ai rigori contro il Milan. 

 

Tuttavia, dopo solo due stagioni, chiuso dal duo offensivo titolare formato da Alessandro Del Piero e Trezeguet, Di Vaio fa le valige e parte con destinazione Valencia, dove lo attende Claudio Ranieri che ha da poco vinto la Coppa Uefa con il club spagnolo. Qui, con il tecnico italiano, Di Vaio vive un esperienza molto positiva, in una squadra che in quegli anni era al top in Spagna e in Europa: con il Valencia Di Vaio vince anche il suo primo trofeo internazionale, la Supercoppa europea, in cui risulta decisivo segnando il goal del 2-0 nella finale contro il Porto. Anche in Spagna, però, la storia si ripete e Di Vaio, chiuso dalla coppia Kluivert-Villa, vola in Francia, più precisamente nel Principato di Monaco. Quest’esperienza, a differenza di quella spagnola, è ricordata con un po’ di rammarico da Di Vaio: “Questo tipo di esperienza andava fatto a fine carriera, io l’ho capito tardi. E poi Montecarlo non fa proprio per me”. 

 

Dopo una sola stagione nel Principato, Di Vaio torna in Italia, contribuendo al ritorno in Serie A del Genoa, ma il ritorno nella massima serie risulterà abbastanza deludente. Nell’estate del 2008, dopo un lungo girovagare per l’Italia e l’Europa, Di Vaio trova finalmente una piazza in grado di dargli stabilità e fiducia: arriva infatti al neopromosso Bologna, prima in prestito, poi, dopo un campionato da 24 reti, a titolo definitivo, diventando anche capitano nella stagione 2009/2010. “Ho trovato un bel posto dove vivere. Una società seria, dei tifosi fantastici. Sarò sempre grato a chi mi ha permesso di diventare il capitano di questa squadra”, ha raccontato a TMW Magazine nel 2012. E anche con i tifosi sarà amore a prima vista, un’amore ripagato con 65 reti in 143 presenze totali che lo hanno portato al 29° posto della classifica dei migliori marcatori di sempre del campionato italiano. Nel 2011, inoltre, in occasione della 100° presenza con la maglia rossoblu, viene premiato con una targa commemorativa consegnatagli dal presidente onorario del club Gianni Morandi, definito dall’ex capitano come uno tosto, che ci ha sempre messo la faccia. Nello stesso anno riceverà anche il premio Nettuno d’Oro, che Di Vaio restituirà a causa di uno scandalo riguardante dei permessi auto irregolari; premio che gli verrà nuovamente riconosciuto qualche mese dopo una volta escluso il suo coinvolgimento nella vicenda. 

 

Prima di ritirarsi definitivamente, Di Vaio fa per un’ultima volta la valigia e vola in Canada, dove per tre stagioni gioca con i Montreal Impact di Joey Saputo. Qui ritroverà Matteo Ferrari e Bernardo Corradi, suoi ex compagni a Parma, e il grande amico Alessandro Nesta, con cui vincerà per due volte il Canadian Championship, la coppa nazionale del Canada. Il 25 Ottobre 2014 Marco Di Vaio gioca la sua ultima partita, siglando il suo ultimo goal nell’ 1-1 contro il DC United. Al termine della partita ha dichiarato: “Segnare è stato l’obiettivo della mia vita, e questa è l’ultima volta che proverò una simile emozione. Però qui a Montreal ho avuto calore e affetto da tutti, dentro e fuori lo stadio: sono stato fortunato

 

Tre mesi dopo, precisamente il 21 Gennaio 2015, lo stesso Joey Saputo che lo ha portato in Canada gli affida il ruolo di Club Manager del Bologna, sotto la supervisione del nuovo direttore tecnico Pantaleo Corvino. Di Vaio occuperà questa posizione fino alla stagione 2019/2020, quando diventa il nuovo responsabile scouting del club emiliano. 

“Sono ambizioso, perché in questa società mi piacerebbe avere un ruolo per tutta la mia carriera”, ha dichiarato l’ex centravanti, in un’intervista del dicembre 2015 per il Resto del Carlino. Un amore a prima vista e duraturo, dunque, quello che lega Marco Di Vaio e il Bologna; un amore scandito dalle giocate di “Super Marco”, che continua a sognare grandi traguardi per il suo Bologna. 

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