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Canta che ti passa: Vita ce n’é

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Già si può immaginare chi leggerà il titolo, sghignazzando davanti allo schermo del suo cellulare o del suo computer, che scriverà nei commenti indignazioni tipo “Macché ripartire insieme, qui i tre *scegliere appellativo* devono andare fuori dai maroni!!!” o “Qui ci vuole un taglio netto!! Via superpippa!!”.
Come biasimarli? Dopo i disastrosi risultati degli ultimi quindici anni, nei quali sono una volta il Bologna ha oltrepassato la decima posizione, vedono allontanarsi sempre maggiormente i tempi in cui la salvezza era già cosa fatta prima di iniziare il campionato.
Fatto sta che la luce in questo tunnel si vedrà a fine stagione, quando si andrà in Serie B e si ripartirà da zero, siccome è questo quello che tutti sanno e su cui si concentrano i focus dei discorsi facebookkiani: “Avremo lo stadio più bello, sì, ma di tutta la Serie B”, “Nessuno viene da noi, visto che non vogliono scendere in Serie B”, “Io so come non andare in B, basta mandare via Inzaghi”.
Che due B..ip!

Questo viaggio lo faremo insieme,
tutto ha un senso e ci appartiene.

Come ogni buona azienda che si rispetti, il Bologna cerca di attirare i compratori verso di sé: coloro che spendono in abbonamenti, biglietti singoli, gadgets, magliette e – soprattutto – chi tira fuori gli spicci, ovvero i partners.
Mettiamola, allora, su questo piano. Saputo, nel video di due settimane fa, ha posto i tifosi al primo piano per (diciamocelo) pura strategia comunicativa e di marketing. Lo stesso che, tuttavia, gioca un ruolo fondamentale sui reali primi interessati alle sorti dei rossoblù: gli sponsors. Con i primi, c’è una questione sentimentale; con i secondi, quella danarosa. Eppure, sono strettamente collegati: tutti sono dentro l’insieme di un minimo comune multiplo, colui che ha in mano il senso e tiene in mano le carrozze in questo viaggio.
Ora, comunque, sembra di essere arrivati al punto di non ritorno. Gennaio è il classico bivio della vita: se vai da una parte, sistemi buona parte delle cose; se vai dall’altra, sbagli tutto. E a sbagliare tutto ci vuole un attimo, al contrario di mettere tutto a posto. Vedi il mercato di gennaio, che dev’essere la strada dritta e lineare con destinazione salvezza; vedi la gara col Frosinone, che dev’essere vinta senza nemmeno un battito di ciglia; vedi la questione stadio, che verrà presentato venerdì dopo i continui rinvii, motivo di contestazioni per i social-avvoltoi.

Vita ce n’è, sai, ancora.
L’amore che si rinnova .
Ripartiremo insieme:
non c’è una direzione sola.

Gennaio sì, può essere visto come un ultimatum, ma non sarà il bivio della vita: se vai dalla parte sbagliata, l’importante è che tu stia guidando un fuoristrada, in modo tale da tornare sulla retta via. Lo sa bene Saputo che, da agile imprenditore e comunicatore qual è, conosce i tasti da toccare per riportare vita e amore (q.b., almeno) in una piazza che ha avuto come ultima gioia proprio il suo arrivo in poltrona. Due parole ben dette, la faccia in primo piano, lo stemma alle spalle, 3-4 acquisti cazzuti, il riammodernamento dello stadio (nel caso qualcuno non l’avesse capito, parliamo di una “roba grande”, non del Parco dei Signini). Qualcosa non andrà? Può essere, ma ciò che conta è sapere che vita ce n’è…ancora. Anche a costo di incontrare chi sghignazza virtualmente perché crede che Saputo abbia una Panda, non un fuoristrada. Che poi, pure le Panda possono essere 4×4…


Vita ce n’é – Eros Ramazzotti

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