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Centro tecnico di proprietà: così il Bologna guarda al futuro e punta all’eccellenza – 21 dic

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L’idea di Joey Saputo per rendere sempre più grande ed importante il Bologna non passa solo dalla sicurezza e tranquillità economica. Il chairman rossoblu infatti guarda già al futuro, partendo, come già fatto in quel di Montreal, dal centro tecnico. Sì perché dopo l’inizio dei lavori di restyling iniziati a Casteldebole, la società ha acquistato, qualche giorno fa, il centro tecnico Niccolò Galli, che ora è a tutti gli effetti proprietà del Bologna F.C. Un passo in avanti davvero importante perché permetterà al Bologna non solo di avere un centro di allenamenti sempre più all’avanguardia, ma anche perché permetterà a tutte le giovanili rossoblu di allenarsi nello stesso luogo, al fianco della prima squadra, una situazione che è di norma in Europa, ma un lusso per pochi in Italia.

Il restyling di Casteldebole permetterà alla società felsinea di avere un centro veramente all’avanguardia. Infatti il progetto  prevede nuovi campi di allenamento all’inglese, ovvero uno accanto all’altro, ma anche una nuova palazzina in cui verranno allestiti nuovi spogliatoi, anche per i settori giovanili, permettendo così una coordinazione più agevole ed efficace di tutte le nuove leve in maglia rossoblu. Un’idea sulla scia dei centri tecnici già presenti in molte parti d’Europa. Infatti, sia in Inghilterra che in Germania ad esempio, è radicata da anni l’idea che prima squadra e giovanili debbano allenarsi fianco a fianco nello stesso luogo, gestito dalla società stessa. In questo modo, oltre a poter gestire meglio l’attività dei ragazzi, ci si può concentrare anche sul portare avanti filosofie di gioco partendo fin dagli Under 15, abituando già i giovani al modulo e alle idee che professa la prima squadra. Una concezione che in Inghilterra, Olanda e Germania ad esempio è ben radicata. Basti guardare alla crescita del calcio tedesco negli ultimi anni, dove la federazione distribuisce premi in denaro alle società con le strutture tecniche migliori. Esempio più recente il Lipsia: il club targato Red Bull ha costruito il suo centro tecnico nel 2011, e in cinque anni è passato dalla quarta categoria tedesca a contendere il titolo della Bundesliga al Bayern Monaco.

 

In Italia tutto questo sembra utopia. Sì perché se varie società nella nostra penisola, anche di Serie B come Vicenza e Novara, hanno il centro tecnico di proprietà, sono davvero poche quelle che riuniscono nella stessa struttura gli allenamenti di prima squadra e giovanili. Per l’esattezza solo 5: la Juventus a Vinovo, la Roma a Trigoria, l’Atalanta a Zingonia, l’Empoli a Monteboro e, per l’appunto, il Bologna a Casteldebole. Tralasciando i risultati delle quattro squadre citate, più o meno buoni, è interessante soffermarsi sul fatto che stiamo parlando di quattro tra i migliori vivai presenti in Italia, dato che tantissimi giocatori che militano in Serie A, provengono spesso da Juve, Roma, Empoli o Bergamo (giusto per fare due esempi attualissimi, Caldara e Gagliardini sono due dei migliori prospetti italiani, scuola Atalanta entrambi). Basta questo a spiegare quanto sia importante e ambizioso il progetto di Joey Saputo per il suo Bologna, che punta, oltre ai buoni risultati in campionato, a diventare un’eccellenza anche nei settori giovanili. Citando proprio il nostro chairman infatti “Non bisogna mai dimenticare da dove veniamo”, ma allo stesso tempo bisogna guardare sempre di più verso il futuro. 

(Foto: www.bolognafc.it)

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