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Ciao Ibra e “Ci vediamo presto”

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Ieri Ibrahima Mbaye ha smesso la casacca rossoblù, dopo sette, lunghi, interminabili anni. 121 partite giocate (per intero o spezzoni), con 5 goal, di cui ricorderò per sempre quello contro la Sampdoria di testa, nella stagione 2017/18. 

Ibrahima ha smesso la casacca rossoblù, rescindendo il contratto che lo legava al Bologna, fin dal lontano 23 gennaio 2015, quando  Pantaleo Corvino lo portò al Bologna dall’Inter.
Sette anni, una vita.
Ma chi Vi scrive ha avuto la fortuna (possiamo chiamarla così) di scattare la prima foto di Mbaye da parte di un tifoso rossoblù, precorrendo i tempi. E questa storia credo che vada raccontata.
 
Correva l’agosto 2013, il Bologna era impegnato in una trasferta nella terra di Albione, dove erano previste due amichevoli: con la “Primavera” del Liverpool U21 e con il Wba, West Bromwich Albion, la squadra di Birmingham dove giocava allora Anelka.
 
Seguimmo la trasferta come www.1000Cuorirossoblu.it, facendo la trasferta su Birmingham, via Francoforte. Furono una vittoria e una sconfitta per Curci & Co., ma rimane, nelle mia testa, un’esperienza fantastica , con tanti tifosi al seguito. Una festa insomma.
 
La domenica del ritorno, come all’andata, ci fermammo a Francoforte, in attesa della coincidenza per il Marconi, il nostro aereoporto.
Seduti in queste sterminate sale d’aspetto, ci vedemmo venire incontro degli atleti in una tuta riconoscibilissima: erano i giocatori dell’Inter (in quella squadra c’era anche il nostro Rodrigo Palacio, ma questo lo avremmo scoperto anni dopo) di ritorno da una tournee negli Stati Uniti, dove avevano incontrato, fra le altre squadre, il Chelsea di Josè Mourinho.
 
In mezzo a loro, con un sistema di sicurezza attorno che li rendeva inaccessibili, c’era il nostro Ibrahima Mbaye
Il caso volle che, 5 minuti prima della chiamata per il nostro volo, il gruppo nerazzurro si spezzasse in tre tronconi per fare un pò di shopping e due atleti rimanessero indietro, proprio davanti al nostro gate: Cambiasso e, proprio, Ibrahima.
Messa da parte l’emozione, in quei pochissimi secondi che ci rimanevano, ci avvicinammo per chiedergli una foto, sicuri che ce l’avrebbe rifiutata.
Ibrahima, timidissimo, sfoderò un gran sorriso, dicendo che accettava volentieri, lui che  avrebbe compiuto da li a poco i suoi 20 anni. 
 
La storia si chiude con l’ultima chiamata al gate e nella fretta di allontanarmi per imbarcarmi, mi sfuggì un “Ci vediamo presto“, una frase che si dice ad un amico, che sappiamo che rivedremo: ma,  in quel momento, quella frase non aveva alcun senso. In quel momento.
 
Invece, esattamente 17 mesi, dopo una stagione al Livorno e il ritorno all’Inter, Mbaye sbarcò a Casteldebole e quello che accadde di lì in poi lo conoscete tutti.
 
L’ho rivisto di persona da allora? Si due volte e la seconda, me lo ricordo come se fosse ieri, mentre tutti i suoi compagni  arrivavano a Casteldebole con macchine di grossa cilindrata, lui scendeva da un taxi con il suo borsone, sempre con il suo timidissimo sorriso. 
Ancora non sappiamo in quale squadra Ti accaserai, ma a 27 anni hai ancora tanto da dire sul rettangolo verde, Tu che attualmente sei campione d’Africa, ma sei anche un bravissimo ragazzo, che hai sempre accettato la panchina senza mai una parola fuoriposto. Di lui Marco Di Vaio recentemente ha detto:” Per Mbaye, c’è grande rispetto per quello che Mbaye ha fatto qui, sia come uomo che come giocatore. Ha sempre dato il massimo, è un ragazzo straordinario, se si troverà la soluzione saremo contenti “. Credo non ci sia un migliore autoritratto possibile.
 
E allora in bocca al lupo Ibrahima, per tutto, e “Ci vediamo presto”.
 
P.s. se vi chiedete chi è quello nella foto a fianco al nostro difensore, beh quello sono io!!

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