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Come gioca il Parma di Carlos Cuesta: intelligenza, idee e furbizia

Il Bologna cerca continuità contro un Parma giovane e dinamico, guidato da dal suo giovanissimo tecnico spagnolo, pronto a cambiare volto tattico per fare ciò che serve in ottica salvezza

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L’esultanza di Pellegrino in Parma-Torino (© Parma Calcio 1913)
L’esultanza di Pellegrino in Parma-Torino (© Parma Calcio 1913)

Il Bologna arriva al Tardini reduce da un bella striscia di imbattibilità, mentre dall’altra parte il Parma di Cuesta sta vivendo un momento di risultati alterni.

Quel che non è mancato ai gialloblù emiliani in questa fase della stagione è la sensazione di crescita. Anche nell’ultimo ko subito nell’infrasettimanale a Roma, il Parma di Cuesta avrebbe meritato di portare a casa almeno un punto.

Il modulo del Parma di Cuesta

In estate Federico Cherubini, CEO del Parma, insieme all’area tecnica del club ha scelto di puntare fortemente su Carlos Cuesta. Spagnolo, 30 anni, già in Italia nelle giovanili della Juventus come assistente tecnico, l’amministratore delegato dei gialloblù lo aveva conosciuto proprio in bianconero.

Cuesta arrivava al Parma dall’esperienza in Inghilterra, all’Arsenal, come vice di Mikel Arteta. Nonostante questa formazione spagnolo, improntata sempre alla ricerca del dominio del gioco e palleggio, il giovane spagnolo ha capito subito di dover derogare ai suoi principi.

Il suo Parma, complice anche qualche infortunio pesante, ha dovuto fare di necessità virtù. La squadra gioca con un 3-5-2, molto reattivo. La squadra difende con 5-3-2 e davanti ha due vere punte in grado di interscambiarsi. Ma attenzione alle sorprese perché si vocifera di un particolare 4-4-2 domani per il Parma.

Come gioca il Parma?

Se è vero che la squadra gialloblù si dispone col 3-5-2 di partenza,  a fare la differenza chiaramente è l’atteggiamento della squadra. I crociati come detto giocano in maniera reattiva. Contengono l’azione avversaria, recuperano e ripartono. E cercano spesso la verticalizzazione centralmente o sulle fasce.

Le ripartenze, talvolta, si trasformano in un consolidamento della manovra palleggiata alla ricerca della superiorità sulle fasce e poi all’interno dell’area grazie al centrocampo. La mediana del Parma, infatti, coniuga corsa, qualità e intelligenza negli inserimenti.

I giocatori sono tutti molto giovani hanno grande reattività e incoscienza. La squadra gialloblù cerca di attaccare velocemente gli spazi anche e soprattutto attaccando la profondità sulle fasce.

L’importanza delle due punte

La squadra parmense si appoggia spesso alle due punte. Cuesta utilizza prevalentemente due prime punte: di solito Pellegrino più Cutrone. Due punte sulle quali il Parma si appoggia spesso. I due centravanti, infatti, sono bravi nel gestire il pallone spalle alla porta e smistano bene sulle corsie.

Gli esterni dei gialloblù sono fondamentali per ribaltare l’azione. Entrambi cercano di arrivare sul fondo e crossare. Proprio per la presenza di due centravanti. Infatti, l’unica vittoria stagione del Parma di Cuesta è arrivata proprio quando la squadra gialloblù è riuscita a lavorare bene sui cross dalle fasce. Sarà importante per il Bologna, quindi, limitare il lavoro degli esterni dei crociati per non subire troppi cross sui quali soprattutto Pellegrino è pericolosissimo.

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