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Come gioca il Parma di Fabio Pecchia?

L’analisi tecnica e tattica dei ducali neo promossi in Serie A

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Fabio Pecchia, allenatore del Parma promosso in Serie A
Fabio Pecchia, tecnico del Parma (© Parma Calcio 1913)

Dopo il Como, il Bologna domani affronterà un’altra neo promossa: il Parma di Fabio Pecchia. I corregionali emiliani sono stati i trionfatori dello scorso campionato di Serie B e sono tornati in Serie A con una rosa molto giovane.

L’obiettivo della proprietà americana del Parma, la famiglia Krause, è quello di crescere una base di giocatori giovani del vivaio e non solo. E, grazie a questi, mantenersi stabilmente in Serie A. E per farlo l’idea è quella di mantenere un modo di giocare propositivo e spettacolare. È quello che ha fatto e sta provando a fare anche l’ex giocatore rossoblù, Fabio Pecchia, oggi sulla panchina del Parma con un serio progetto salvezza.

Non è la prima volta che Pecche approda in A. Infatti, nella stagione 2017/18 subì l’amarezza della prima esperienza nel massimo campionato col Verona, terminata con una retrocessione. Oggi le cose sono diverse, a partire dalla società  che lo sostiene, ma anche lui è un allenatore diverso.

Il modulo del Parma di Fabio Pecchia

La squadra crociata, allenata dell’ex calciatore rossoblù è ripartita anche in Serie A dal modulo con cui ha dominato anche il campionato cadetto: il 4-2-3-1. Un modulo che ha garantito al Parma di Pecchia una grande efficacia dal punto di vista offensivo (anche grazie alla qualità dei singoli), sia in Serie B che anche in questo avvio di Serie A.

L’atteggiamento della squadra gialloblù

Il Parma è una squadra molto propositiva, ama tenere il pallone tra i piedi ma gioca anche molto in verticale. In particolare attacca molto sulle fasce, dove schiera terzini molto propositivi, di buona tecnica, in grado far uscire efficacemente il pallone dalla difesa e di sovrapporsi con regolarità in avanti.

A fare la differenza nella fase di possesso della formazione crociata è soprattutto la velocità con cui la squadra parmense fa circolare la sfera. In questo senso, la libertà o meno del regista spagnolo Bernabé Garcia è fondamentale per isolare gli esterni offensivi, abilissimi nell’uno contro uno. Grazie alla rapidità delle sue ali, sarà importantissimo per il Bologna non farsi trovare scoperta in difesa, facendo infilare in profondità alle spalle dell’ultima linea.

La fase di non possesso del Parma di Pecchia

I crociati sono una squadra particolarmente aggressiva. Infatti, è abituata ad aggredire in avanti, i portatori di palla avversari, immediatamente dopo la perdita del possesso del pallone. Una pressione che talvolta funziona, ma che nelle ultime settimane ha portato il Parma a subire tante reti, anche in momenti di gara in cui si trovava agevolmente in vantaggio.

In mancanza di Estevez, con Hernani ancora fuori condizione e Keita ancora non completamente inserito, infatti Pecchia è stato costretto a schierare squadre molto tecniche, ma con poco equilibrio. Motivo per il quale, in più di un’occasione, quando le energie sono calate e di conseguenza anche il pressing, la squadra emiliana ha subito rimonte importanti.

Il Bologna dovrà quindi essere molto bravo a gestire le folate del Parma, per evitare di andare in svantaggio e sfruttare “alla pari” il momento di appannamento. Quella contro i “cugini” emiliani sarà un esame di grande maturità per i rossoblù.

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