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CorBo – Cosa chiediamo a Donadoni – 30 ott

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Sul Corriere di Bologna di oggi troviamo un interessante articolo in cui due giornalisti dicono la loro in merito a cosa vorrebbero accadesse dall’arrivo di Roberto Donadoni sulla panchina del Bologna. Il primo a scrivere è Claudio Beneforti, secondo cui il nuovo allenatore rossoblù dovrà riuscire, attraverso il dialogo con i giocatori, ad entrare nel mondo del Bologna, perché lui sicuramente si è fatto qualche idea sul perché di questa crisi, ma è solo quando si entra in contatto con un ambiente che si può verificare se le proprie supposizioni erano corrette o meno.

Dovrà rassicurare la squadra, senza nascondere la classifica che ha, ma cercando di inculcare ai giocatori che essi hanno le potenzialità e le possibilità per uscire da questo momento, questo è un passaggio fondamentale, anche perché spesso un nuovo allenatore quando arriva in una piazza trova sempre terreno fertile, ovvero sono tutti pronti a seguirlo e ad ascoltarlo. Solo col passare delle settimane Donadoni potrà portare avanti una propria idea tattica, anche basandosi sui giocatori a disposizione: se l’allenatore avverte di poter cambiare qualcosa anche dopo poco tempo, anche solo per dare un senso di novità all’ambiente, lo fa, senza doverci pensare troppo, potrebbe comunque servire per dare un taglio netto rispetto alla gestione precedente. Ma questa non è una regola, non si impara sui libri di scuola, questo dipende solo da Donadoni.

Anche Daniele Labanti esprime la sua opinione, e ritiene che l’ex CT della nazionale è convinto di poter salvare questo Bologna, al di là degli eventuali acquisti che arriveranno a Gennaio. L’elemento fondamentale sarà senza dubbio il lavoro con i giovani, dato che oggi la squadra è composta soprattutto di promesse. Vincere senza attaccare è impossibile e questa squadra, per crescere con i giovani a disposizione, dovrà capire presto che Donadoni accetta chi sbaglia, non chi non ci prova, e questo potrebbe essere già un messaggio chiaro alla squadra e soprattutto a Mattia Destro, che proprio quest’anno non riesce a sbloccarsi.

La prima cosa però da chiedere al nuovo allenatore è restare, lavorare, far crescere qualche talento, e fare di tutto per non essere cacciato. Negli ultimi undici campionati, solo due allenatori rossoblù hanno cominciato e concluso una stagione: Daniele Arrigoni nell’anno della promozione, e Stefano Pioli qualche anno fa, per il resto ci sono sempre stati avvicendamenti in panchina. Ma come può una società crescere in questo modo? Speriamo che Donadoni sia davvero l’uomo scelto da Saputo per questo progetto , e soprattutto che si possa aprire un ciclo, se questa parola ha ancora un senso nel calcio di oggi.

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