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CorrBo – Brilla la luce di Destro. Donadoni: “E’ il nostro Benzema” – 21 nov

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“Trovatemi una squadra che non ha bisogno di un centravanti”. Così Donadoni su Destro dopo i tre punti col Palermo. “Se alla fine ti segna 12-13 gol, il vantaggio è enorme”. Pensiero secco e preciso come uno dei suoi dribbling. Poi l’imbucata che tutti i bomber vorrebbero dal proprio tecnico: “Mattia è un attaccante di valore assoluto, con un po’ di convinzione in più, potrebbe tranquillamente diventare come uno di quei campioni che vediamo giocare in Champions League: Destro non ha nulla da invidiare a un Benzema”. Accelerazione spiazzante per uno moderato come Donadoni. Già sei mesi fa affermo “è un giocatore da Bayern Monaco, da Real Madrid o da Barcellona, ma a volte non se ne rende conto, a volte vivacchia e mi dà fastidio per lui”. Movimenti, modo di calciare, difesa della palla. Ulteriori delucidazioni da parte del timoniere rossoblu certamente non mancheranno, ma nell’immediato inoltre ammette “il Bologna va meglio con Destro? Normale”. I numeri, prima delle prestazione che non sono ancora eccezionali (magari ora molto buone), confermano l’importanza della punta di razza, del realizzatore in questo gruppo: con il classe ’91 in campo i felsinei, in questo anno e mezzo, viaggiano a una media di 1,25 punti a partita, mentre quando è assente si marcia dritti spediti in cadetteria con un pessimo 0,50. Se si considera questo campionato, la distanza è ancora più impressionante: 1.62 lunghezze con lui e 0,60 senza. Ieri, la prima rete di testa in questa stagione da parte degli emiliani, con dedica al colosso Saputo, che ha dato il via al valzer dei padroni di casa, oltre al beneficio del balzo in classifica, ha portato fiducia all’ambiente. E per Mattia, non c’è solo il gol; l’assit per il vantaggio di Džemaili dopo un recupero palla vagante al limite dell’area, è fenomenale.  Giocate per le quali servono lucidità, forza, tecnica. Ingredienti che il ragazzo marchigiano intende ritrovare e coltivare: “sono molto contento perché oggi era un a partita da vincere davanti al nostro pubblico e al nostro presidente, che fa tanto per noi e per la società. Questi tre punti li dedico a lui. Abbiamo sofferto ma siamo stati bravi a chiuderla. La mia condizione cresce; l’importante per me è stare bene fisicamente, i gol e tutto il resto viene di conseguenza”. Quarta rete della stagione in 8 gare, capocannoniere dei petroniani insieme a Verdi. Una media interessante se riuscisse a giocare tutti i match. Invece, ecco il tallone d’Achille: infortuni, ricadute, tempi lunghi di recupero. Presenze e minutaggio sempre e troppo scarsi. Solo a Siena, 5 anni fa riuscì a calpestare il prato verde più di duemila minuti durante l’arco del campionato. Messo a punto questo aspetto e affermandogli altri tre o quattro sui simili (un po’ come accade a Benzema), Bologna può sognare davvero, si.

 

(Fonte: Corriere di Bologna, Fernando Pellerano

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