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CorrBo – Maledetta primavera: dal 2015 il Bologna spegne la luce per sei gare di fila – 11 Apr

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Un mese o poco più di blackout, come se qualcuno all’improvviso spegnesse l’interruttore a Casteldebole. Da quando i rossoblù sono tornati in serie A, la storia dell’ultimo triennio racconta di periodi simili a quello attuale: tra febbraio e marzo, il Bologna toglie gli scarpini e inforca le ciabatte. Generalmente con l’arrivo della primavera, quando la squadra pare ormai arrivata in porto. 

Era già accaduto al Bologna neopromosso (stagione 2015/16), ereditato da Donadoni dopo la gestione Delio Rossi: per lunghe settimane i rossoblù avevano viaggiato a ritmi quasi da Europa e dopo la 28esima giornata la squadra era nona con 36 punti, ma la corsa – per certi versi simile a quella di Oddo quest’anno a Udine – si ferma lì, piantandosi di colpo e virando irrimediabilmente verso la parte destra della classifica dopo aver racimolato un punto in sei partite.

Nella passata stagione è accaduto tutto un mese prima, tra inizio febbraio e inizio marzo: il Bologna è già tranquillo poichè alla 22esima giornata ha 27 punti, a una sola lunghezza dal decimo posto e con un sereno +14 sulla salvezza. Fatalmente però, i brindisi vanno rinviati. Nel giro di quattro giorni, arriva un uno-due da ko: l’1-7 interno contro il Napoli (che rappresenta la peggior sconfitta casalinga della storia) e lo 0-1 sempre al Dall’Ara contro il Milan, subendo gol dai rossoneri ridotti in 9. Altro ciclo da un solo punto in sei partite.

Il resto è storia recente: l’esame di maturità fallito sul campo del Crotone dopo i due pareggi contro Lazio e Roma (sfruttando le distrazioni europee delle capitoline) che avevano fatto ben sperare. Il colpevole di questi crolli in fotocopia è tutto da definire. Di certo entro domenica, l’interruttore va riacceso per battere il Verona e chiudere almeno il capitolo salvezza perchè fallire ancora avrebbe del patologico.

 

 

 

(Articolo: Alessandro Mossini – Corriere di Bologna)

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