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Corriere di Bologna – Bartoletti: “Alberto B. avrebbe applaudito”

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Un coach che si rispetti dev’essere bravo a calarsi nella realtà che affronta. Deve saper trarre il meglio dal ‘materiale’ che ha. Non ho mai concepito quei tecnici che vogliono imporre a tutti i costi la ‘loro’ pallacanestro o il ‘loro’ calcio. Non si può proporre – chessò – il minestro di verdure a prescindere dagli ingredienti […]. Un tecnico deve offrire i propri ingredienti e la propria cultura ai calciatori, questo sì, ma poi ciascuno trasforma e metabolizza gli ‘alimenti’ a modo suo”. Con queste parole si apre il ricordo di Marino Bartoletti al caro Alberto Bucci (che sulle pagine del “Corriere di Bologna” chiama Alberto B., in segno d’amicizia), spiegando quanto al coach piacesse il calcio, tanto che non si sarebbe sorpreso di un eventuale sms a Mihajlovic: “Bravo Sinisa, ti voglio bene”. D’altronde, lui coi grandi sportivi serbi ci andava d’accordissimo.
Nel mondo dell’altro pallone, quello a esaagoni e pentagoni, Alberto era così legato ad Ancelotti che avevano la stessa visione di sport. E forse della vita. Effettivamente, lui che è quello del “non avere paura degli errori, altrimenti siete morti“, aggiungeva che “nella vita il passato non conta. Piangersi addosso non risolve i problemi“. Per questo motivo, dopo le acque paludose dei mesi scorsi, Alberto avrebbe apprezzato tanto la partita di ieri: voglia di riemergere, grinta di rimanere in Serie A e un pizzico di fortuna. Non saranno gli ingredienti giusti per un buon minestrone, ma sicuramente sono i tasti giusti che il tecnico serbo ha toccato per rinvigorire la squadra.

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