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Corriere di Bologna – Bologna-Fiorentina, gestioni sportive a confronto

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Saputo e Commisso, entrambi presidenti italo-americani che hanno comprato una società calcistica italiana. Il canadese ha le chiavi del club felsineo da ormai sei stagioni e non è mai riuscito a decollare; il newyorkese invece è alla fiorentina da soli due anni ma nonostante le voci su una grande squadra, per il momento, anch’egli lotta solo per la salvezza. Ma se la squadra di Commisso, il campionato passato, è riuscita a raggiungere 49 punti, questo è un risultato che il Bologna mai ha ottenuto, trovando il massimo nel campionato scorso quando arrivò a quota 47.

I rossoblù non decollano, i viola nemmeno. Per lo meno i felsinei in sei anni sono finalmente riusciti a trovare l’allenatore che gli è garante di campionati tranquilli, nell’attesa di avere una squadra più ambiziosa da gestire, così da non permettere che i destini tra squadra e tecnico si separino. Al contrario i toscani non riescono a trovare la figura giusta per permettere alla squadra di occupare il posto in classifica che rispecchia il livello della rosa, composta dai vari Ribery, Caceres, Callejon; giocatori di buon livello che molte squadre della colonna di destra della classifica non possiedono.

Come riportato da Alessandro Mossini, questi giocatori sono stati portati a Firenze sotto la gestione del direttore sportivo Daniele Pradè, che al momento ha speso tanto e male in questo suo tempo nel capoluogo della regione Toscana. La dimostrazione di questo sta nel fatto che i prossimi ricavi arriveranno tutti dallo zoccolo duro della squadra sulla quale aveva investito il precedente ds Pantaleo Corvino; parliamo di Vlahovic, Castrovilli, Milenkovic e Dragowski, che saranno ottime plusvalenze. Sulla parentesi tra chi spende tanto e male non si può non menzionare anche il settore dirigenziale del Bologna che però, nonostante alcuni errori fatti, grazie ad alcuni giovani esplosi quest’anno, ha rimediato a certe operazioni. Tuttavia il finale di questa stagione non promette nulla di buono, visto anche quanto comunicato da ogni addetto ai lavori del bolognese che vedrà la società di Saputo intervenire sulle uscite per sistemare i bilanci, che saranno: una o due importanti e un possibile ricambio generazionale per i veterani che non rinnoveranno il contratto.  

Ma che il Bologna stenti a diventare grande lo aveva pronosticato già Erick Pulgar, quando nell’estate del 2019, per poco più di 10 milioni di euro, si trasferì proprio dai rossoblù alla Fiorentina per, a detta sua, fare il salto di qualità. Ma se a cambiare aria ci aveva visto lungo, possiamo dire che ha sbagliato piazza visto che in questi due ultimi campionati la Fiorentina ha lasciato più a desiderare che il Bologna; e a cominciare dalla partita di domenica tra le due formazioni non può correre buon sangue, visto che la viola dista solo 3 punti dalla zona retrocessione, mentre i felsinei in caso di sconfitta non dovrebbero stare più così tranquilli come lo sono stati fino ad adesso.

Fonte: Corriere di Bologna, articolo di Alessandro Mossini

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