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Corriere di Bologna – Si tratta sugli stipendi. Il club paga una mensilità nel periodo Covid-19

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calcionews24.com


Nelle scorse ore il Bologna ha pagato a giocatori e staff della prima squadra la mensilità di maggio, tenendo in stand-by quelle relative ai due mesi di lockdown appena trascorsi (marzo e aprile). Il clima tra dirigenza e squadra è sereno e collaborativo, ma per trovare un accordo che possa soddisfare tutti serve tempo.

In tal senso è venuta in soccorso la nuova norma introdotta dalla Figc, che ha deciso di non subordinare l’ammissione al prossimo campionato ai pagamenti delle mensilità di marzo e aprile. La norma ha fatto infuriare il presidente dell’AIC Tommasi, anche se nei fatti si è rivelata piuttosto utile. A fine maggio, il Bologna avrebbe avuto il pagamento della consueta manche trimestrale di stipendi; le trattative si erano interrotte in attesa di carpire segnali di stop o ripartenza, effettivamente pervenuti soltanto lo scorso 28 maggio: regolare tutto in tre giorni – specie dovendo lavorare caso per caso – sarebbe stato oggettivamente impossibile. 

In ogni caso, l’accordo sembra davvero alle curve finali e comunicazioni ufficiali in tal senso potrebbero arrivare già nei prossimi giorni. L’idea del club di Joey Saputo è quella di un taglio generale di circa una mensilità (limando tra bonus ed emolumenti previste dai vari contratti), che permetterebbe un risparmio tra i 4 ed i 5 milioni di euro. In questo modo il Bologna cerca di arginare al massimo le perdite, pur cercando di garantire e preservare la paga dei ragazzi più giovani e dei dipendenti con stipendi minori.

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