Bologna FC
Critiche alla stagione del Bologna? Ditemi che è uno scherzo
Nuova lettera aperta del tifoso e nostro ex collaboratore Luca Ferri, sulle critiche lette sul finale di campionato 2024/25 del Bologna F.C. 1909 dimentiche della vittoria della Coppa Italia

Dopo il bell’articolo sulla Coppa Italia, l’amico ed ex collaboratore della testata Luca Ferri ha voluto dirci la sua anche sulla fine della stagione del Bologna 2024/25, e sulle critiche che sono arrivate da alcune parti.
Non lo nego, sono uno di quelli che sabato pomeriggio aveva decisamente la “luna di traverso”, ma mi rendevo conto fosse ingeneroso parlare male di una stagione straordinaria, nonostante parte del finale si sia rivelato sicuramente amaro. Non così Luca, che già all’uscita dello stadio risultava decisamente più pragmatico di me. E tocca ammetterlo: aveva ragione. Quindi spazio alle sue parole.
Critiche alla stagione 2024/25 del Bologna?
Veniamo subito al dunque, senza girarci intorno.
Brucia, eccome se brucia, perdere male in casa col Genoa, all’ultima di campionato, prima di una festa annunciata, con squadra, Coppa e fuochi d’artificio e di una domenica itinerante, coi giocatori sul pullman scoperto a sfilare per le vie di Bologna. E dispiace tantissimo anche aver perso le due partite precedenti, quella col Milan, che ci era costata il quarto posto e quella con gli “odiati” Viola, che ci aveva scaraventato in ottava posizione.
È però importante, in questi momenti, fermarsi a riflettere e contare fino a dieci, altrimenti diventiamo in un attimo come quei mezzi tifosi insoddisfatti che, a parole, abbiamo sempre bistrattato, con la certezza che noi, duri e puri, ci saremmo tenuti ben distanti dall’ingratitudine e dallo sparare a zero alle prime difficoltà. Proviamo allora a mettere in fila un pacchetto di considerazioni.
Bologna e la sua storia
Il Bologna, storicamente, è sempre stato la squadra che, una volta raggiunto l’obiettivo minimo della salvezza, mollava gli ormeggi. Valga per tutti il campionato 2010/2011, in cui, dopo aver vinto a Torino con la Juve, l’allenatore disse che le potevamo perdere tutte e infatti, nelle ultime otto partite, facemmo la bellezza di due punti.
Possiamo dunque dire serenamente che il crollo mentale col Genoa, all’ultimo metro, è roba da ridere, visti i precedenti?
Cosa abbiamo vinto nel recente passato?
Negli ultimi 50 anni, abbiamo vinto una Coppa Intertoto (altro nome della Coppa del Nonno) e le uniche gloriose soddisfazioni sono state sei promozioni (quattro dalla B e due dalla C).
Negli ultimi due anni, ci siamo qualificati per la Champions dopo 60 anni e abbiamo vinto la Coppa Italia dopo 51. Uniamo i puntini e troviamo le differenze.
Il momento tra Coppa Italia e finale di Campionato
Sono passati appena dieci giorni dalla vittoria di un trofeo che ci ha proiettato in Europa League e ha fatto muovere da Bologna a Roma oltre 30 mila persone per vivere tutti insieme la sera dei miracoli. Io personalmente sono stanchissimo, felice come non mai e completamente appagato. E voi?
Non si può perdonare ai giocatori di avere, anche inconsciamente, staccato la spina?

La festa del Bologna con i propri tifosi dopo la vittoria della Coppa Italia (© Bologna FC)
La complessità di una stagione speciale per il Bologna
Il Bologna ha giocato quest’anno 51 partite ed è stata una stagione nata con l’handicap, dovendo sostituire due pedine fondamentali come Zirkzee e Calafiori e dovendo giocare i tre mesi iniziali senza l’infortunato Ferguson, baluardo dello scorso anno, nonché costellata da una serie interminabile di infortuni.
La prima e unica partita giocata con tutti gli uomini della rosa a disposizione per sette giorni è stata Bologna-Lazio, guarda caso vinta 5 a 0, con il calcio migliore dai tempi dello scudetto. E quindi le conclusioni, a mio parere, sono ovvie.
L’allenatore, a un certo punto dell’anno, avendo nel mirino, come tutta la città, la finale del 14 maggio, ha cominciato a fare due conti.
Gli infortuni in serie, da fine marzo, di Castro, Calabria, Skorupsky, Ferguson, Odgaard, Holm e Ndoye hanno costretto a giocare con squadre molto rimaneggiate e sempre con la paura di perdere per strada altri uomini importanti. Ciò nonostante sono venuti la quasi vittoria coi futuri Campioni d’Italia del Napoli, dopo un secondo tempo stratosferico, la vittoria all’ultimo sospiro con l’Inter, grazie al capolavoro di Orsolini e il pareggio con la Juve.
Ma l’avvicinarsi, nella partita Milan-Bologna, del match del secolo, ha portato al forfait di molti giocatori ancora da recuperare e a numerose rotazioni, che hanno favorito la rimonta rossonera nell’ultimo quarto d’ora.
E, dopo aver alzato un trofeo atteso da tutta una città, è successa una cosa molto naturale, che forse è bene ricordare per i distratti. Giocatori stanchi, acciaccati, felici e meritatamente rilassati, dopo nove mesi di apnea e fatiche, hanno tirato un po’ il freno negli ultimi due incontri, anche se a Firenze la partita è stata giocata discretamente e la sconfitta è arrivata solo per qualche distrazione difensiva di troppo.
Critiche alla stagione 2024/25 del Bologna? É uno scherzo?
Bene. E allora che problema c’è? Il problema è che, dopo questo finale di campionato, su internet mi è toccato leggere frasi allucinanti, della serie: «dobbiamo solo vergognarci, una grande squadra non può fare figure del genere» o «per fortuna abbiamo vinto la Coppa Italia, altrimenti sarebbe stato un fallimento».
Ma stiamo scherzando ragazzi? Addirittura la parola vergogna? Intanto la Coppa l’abbiamo vinta. E con pieno merito. E poi vogliamo davvero rovinare il ricordo di questa stagione magica solo perché tre sconfitte ci hanno fatto precipitare dal quarto al nono posto?
Pensate se, giocando alla morte gli ultimi due mesi di campionato, avessimo poi perso una finale che io aspettavo da quando avevo 9 anni e andavo alle elementari. E non vale dire che la stagione 2024/25 del Bologna è stata salvata solo dalla Coppa Italia, perché per me, per 30 mila bolognesi a Roma e per chi ha riempito Piazza Maggiore dopo il fischio finale, quella vittoria valeva una vita intera. Altro che stagione. E se, per raggiungerla, abbiamo preservato alcuni giocatori e abbiamo fatto recuperare senza fretta gli infortunati, mai scelta fu più azzeccata.

Lewis Ferguson, Lorenzo De Silvestri e Riccardo Orsolini alzano la Coppa Italia (© Damiano Fiorentini)
Il Bologna quest’anno va solamente ringraziato
Quindi ringraziamo ora e per sempre i nostri eroi di Roma, un manipolo di ragazzi che ha onorato splendidamente la nostra maglia e ha riportato il nome del grande Bologna nell’albo d’oro, con una Coppa meravigliosa e indimenticabile.
I nostri genitori ci hanno recitato fino allo sfinimento la formazione dello scudetto e ora noi possiamo finalmente ricordare alle nuove generazioni che nel 2025 eravamo all’Olimpico e abbiamo visto giocare e vincere Skorupsky, Beukema, Freuler, Ferguson, Odgaard, Orsolini, Ndoye e tutti gli altri.
E chi ce la toglierà mai questa gioia? Nessuno. Mai.
Di sicuro non il Genoa, che, come già accadde per la partita del centenario, ci ha reso un po’ più amara la festa, ma vorrei ricordare che ha vinto l’ultimo scudetto più di cent’anni fa e il prossimo anno, il giovedì, mentre noi gireremo l’Europa, potrà organizzare tornei di burraco e frequentare corsi di pilates.
GRAZIE ancora RAGAZZI!
Le nostre strade potranno un giorno dividersi, come è naturale, ma voi, nel nostro cuore, rimarrete sempre quelli che, in una notte di maggio, hanno reso Bologna una città in festa, finalmente felice e con una voglia pazza di tifare insieme per la propria squadra.
«Conosciamo la sconfitta, conosciam la serie B, con orgoglio e appartenenza siamo sempre stati qui. Non è facile però, col Bologna in fondo al cuor, tornerà a tremare il mondo, rivogliamo lo squadron!». Non è solo un passaggio del nostro coro preferito, ma è il pensiero che ci rappresenta da sempre.
Forza Bologna, e credetemi, il meglio deve ancora venire.
Luca Ferri
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Stefania Sidoli
27 Maggio 2025 at 17:22
Finalmente qualcuno che,tenendo insieme testa e cuore,ha svolto un ragionamento a cui non si può muovere la minima obiezione. Non si misura un percorso con le reazioni istintive,ma guardando la realtà di ciò che è avvenuto e riflettendo sul come è avvenuto. Il Bologna è una passione che ti resta dentro,soprattutto quando ti viene trasmessa da nonni e genitori come nel mio caso. E proprio per questo,dopo aver ricominciato ad andare allo Stadio quando scese in C- l’amore è nelle difficoltà che si vede- ed essendo consapevole che non si deve solo imparare a perdere ma anche,e talora soprattutto,a vincere, non posso che dire grazie a quel luminoso squarcio di felicità che questo Bologna ha donato a ciascuno di noi. Come l’articolo dice in modo impeccabile!
Fabio
27 Maggio 2025 at 23:54
Mai parole sono state più giuste
seguo il bBologna da 42 anni e niente è nessuno potrà cancellare le lacrime con mio figlio diciottenne al fischio finale di Roma.
grazie Bologna!