Bologna FC
Dal 1974 a oggi: quanto è cambiato dall’ultima Coppa Italia vinta dal Bologna
Il Bologna di Pesaola fu l’ultimo a portare nel capoluogo emiliano una Coppa Italia, nel 1974, quando il funzionamento della coppa era molto diverso da quello odierno. Vediamo come riuscirono nell’impresa i felsinei.

In questi giorni, ‘1974’ è diventato probabilmente il testo più digitato su internet dai tifosi rossoblù. Com’è giusto che sia ovviamente. Per Bologna rappresenta una data storica. Soprattutto per le vecchie generazioni, le quali possono dire di esserci stati quell’anno. Probabilmente i più giovani non percepiscono la reale grandezza di quella coppa, limitandosi ad esprimerne la distanza cronologica rispetto ad oggi. Per rinfrescare la mente alle nuove generazioni di tifosi del Bologna, scopriamo cosa è successo in quella stagione, culminata con la vittoria della Coppa Italia.
Non arriva il decollo in campionato
C’è chi quella squadra se la ricorda ancora a memoria. Proprio come la stagione che fecero quei giocatori, 51 anni fa. L’allenatore era Bruno Pesaola. L’italo-argentino, alla seconda stagione consecutiva sulla panchina rossoblù, ha avuto a disposizione giocatori memorabili. In prima fila troviamo Giuseppe Savoldi

Giuseppe Savoldi, attaccante di riferimento del Bologna 1973/74 (fonte immagine: Bologna FC 1909)
(miglior marcatore della squadra con 18 gol), Tazio Roversi (secondo giocatore con più presenze nella storia del Bologna, 459), Giacomo Bulgarelli (bandiera del Bologna, con la maglia rossoblù dal 1959 al 1975, collezionando 391 presenze in Serie A) e Franco Cresci (difensore centrale a quota 404 partite ufficiali con il Bologna). Sfortunatamente, questa squadra non riuscì a performare in Serie A, ma disputò un campionato di metà classifica. Orbitando intorno alla settima posizione per tutta la stagione, Pesaola e i suoi non sono mai riusciti a evadere definitivamente da quel limbo. In casa il rendimento saliva, con una media punti di 1,73 punti e 26 gol fatti contro i 14 subiti. In trasferta la situazione si faceva più complicata: media punti di 0,60, 9 gol fatti e 22 subiti. Il Bologna terminò il campionato in nona posizione, conquistando 29 punti in 30 incontri. Il miglior marcatore stagionale fu ‘Beppegol’ Savoldi autore di 24 reti, di cui 14 in Serie A e 10 in Coppa Italia, guidando i felsinei verso il trofeo.
Bologna, il punto esclamativo messo dalla Coppa Italia
Il funzionamento della coppa nazionale all’epoca era diverso da quello odierno. Le squadre inzialmente venivano divise in 7 gironi da 5 squadre. Il Bologna fu inserita nel girone 6, insieme ad Avellino, Genoa, Napoli e Reggiana. I felsinei chiusero il girone al primo posto, con 5 punti conquistati alla pari degli azzurri. Passano quindi al secondo turno, che prevede due gironi da quattro squadre, le cui vincitrici andranno a giocarsi la finale a Roma. Il Bologna finisce nel girone con la vincitrice dell’ultima edizione, il Milan, oltre che ad Atalanta e Inter, riuscendo comunque a qualificarsi alla finale. Ottenne 4 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. La finale fu contro il Palermo di Corrado Viciani. L’incontro nom riuscì a risolversi nei tempi regolamentari, in cui un rigore di Savoldi al 90’ annullò il vantaggio rosanero. Dopo dei supplementari a reti bianche, si andò ai calci di rigore, vinti dalla squadra di Pesaola per 5-4. Il Bologna conquista così la sua seconda Coppa Italia.
Stasera il gruppo guidato da Vincenzo Italiano ha il compito di provare a ripetere tale impresa. L’avversario non è dei più semplici, ma sicuramente alla portata di questa squadra. L’esodo dei tifosi è iniziato. L’appuntamento è alle 21 allo Stadio Olimpico di Roma. Impossibile mancare.
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