Bologna FC
Din, don…Dan! Ndoye, un nome che a Bologna non verrà mai dimenticato
Dan Ndoye sta per salutare Bologna, quella che lo ha accolto e che lo ha cresciuto così tanto in soli due anni: rimarrà per sempre nella storia, e Bologna rimarrà per sempre nella sua
Quell’attesa prolungata addirittura fino ai primi giorni d’agosto, dai primi contatti di giugno. La voglia di Bologna, di credere in questa squadra e di abbracciare questa città. Dan Ndoye è stato diverso da tutti, sin dall’inizio. L’ormai ex-numero 11 Rossoblù ha, poi, restituito tutto sul campo.
E non si è fermato “solo” a quello: ha deciso, con il Bologna, di entrare nella storia. È rimasto per farlo, per dimostrare che aveva ancora da dare, di più del primo anno. Per lui, soprattutto in questa stagione, gli highlights sarebbero infiniti, ma basta una frase per descriverlo: Dan Ndoye è stato l’uomo dei sogni.
Dall’Inter al…Milan
Per raccontare le due stagioni passate da Dan Ndoye a Bologna non basterebbe solo un articolo. Ci vorrebbe una rubrica intera, per quanto questo giocatore abbia spostato nell’economia di campo Rossoblù, prima con Thiago Motta e poi con Vincenzo Italiano. Ci vorrebbe una rubrica intera anche per spiegare come questo giocatore abbia avuto la capacità di “trasformare” il destino del Bologna, su tutti i fronti: è stato un po’ l’uomo del destino, per compiere i passi decisivi.
La prima volta a San Siro. Il 20 dicembre 2023 il Bologna affronta l’Inter negli ottavi di finale di Coppa Italia. I Rossoblù non superavano questo scoglio da undici anni, e a mettere la firma finale su quella partita chi è stato? Proprio Dan Ndoye. Indimenticabile quell’esultanza. Indimenticabile quella notte: per giunta, quello è stato il primo gol con il Bologna. Un anno dopo – in realtà, un anno e mezzo – Ndoye segnerà l’ultimo gol in Rossoblù sempre in Coppa Italia, sempre contro una squadra di Milano, stavolta il Milan. I casi del destino: stavolta, però, al triplice fischio non ha superato il turno, ha alzato la Coppa.
Dan Ndoye: vede Napoli e poi segna
Dall’Inter al Milan, in Coppa Italia. Dal Napoli al Napoli, in campionato. Già, perché i Partenopei potevano essere nel suo destino tramite il mercato, e invece, al momento, rimarranno solo due gol, uno più importante dell’altro. Il primo nella scorsa stagione, al Maradona: il primo gol in campionato di Dan, quello nello 0-2 del 11 maggio 2024, che ipotecherà la storica qualificazione in Champions League, ottenuta matematicamente 24 ore dopo. E poi, il taconazo, per dagli quel tocco romantico in più.
Il gol di tacco di Dan Ndoye in Bologna-Napoli per l’1-1 (©Bologna FC 1909)
Qui è il 7 aprile, ed è Bologna-Napoli, questa volta. Si, perché l’highlights per bellezza del gol – ovviamente – che supera gli altri è proprio quel colpo di tacco a battere Meret, e a suggellare una prestazione mastodontica di Ndoye in quella partita. Forse è lì che Antonio Conte si è intestardito con l’ala svizzera. Tanto da volerlo a tutti i costi. Ma così non è stato.
Un grazie a vicenda, Dan
Si, a Dan Ndoye gli va detto solo “grazie”. Per queste emozioni, e per quello che ha mostrato in campo: attaccamento alla maglia e mai una gamba lasciata indietro, o la rinuncia a una corsa in più. Ma anche lo stesso Dan Ndoye, come farà, dirà un grande “grazie” al Bologna. Perché Dan Ndoye è cresciuto con il Bologna fino ad avere gli occhi di tutti addosso, e in cambio ha portato il Bologna a toccare i sogni: quelli di tutti i tifosi e i compagni, ma soprattutto i suoi, con il culmine delle lacrime sotto il cielo di Roma.
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