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“E Bologna alza la voce, non vendete Diawara! Analizziamo il Bologna di domani”

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Una telenovela infinita, fra voci di corridoio e notizie che si susseguono, la questione “cessione Diawara” è diventata l’argomento centrale intorno al quale pare debba ruotare tutto il mercato rossoblu. La società più volte ha fatto sapere di non essere nella necessità di dover far cassa col giovane guineano per poter andare sul mercato. Che sia la verità o un messaggio per chi è interessato al ragazzo? La verità probabilmente sta nel mezzo. Il Bologna ha fatto sapere che ascolterà comunque tutte le eventuali proposte fatte sia per Amadou, sia per tutti gli altri e intanto si guarda intorno alla ricerca di un possibile sostituto. I nomi fatti finora sono Paredes, Valdifiori, Cigarini e ultimamente il talento ungherese Nagy che sta ben figurando a Euro2016. Le cifre che vengono letteralmente “sparate” in faccia alla società rossoblu sono di assoluta follia. Nel caso di Valdifiori e Cigarini parliamo di due 30enni che vanno per i 31 e che vengono valutati 6/7 mln. Paredes ha fatto bene ad Empoli ma il club giallorosso lo valuta intorno agli 8 milioni e non pare così convinta di volerlo lasciar andare via, e comunque sempre 3 anni più “vecchio” di Amadou. Nagy è un ottimo prospetto che potrebbe essere seguito indipendentemente dalla cessione di Diawara. Non ultimo Ionita, che non ricopre il ruolo del giovane rossoblu, ma anche per lui la valutazione del Verona è di 7/8 milioni. Nel momento in cui, per il giovanissimo centrocampista rossoblu ci si sente proporre 10 mln. o poco più, una risata sorge spontanea.

Ma chi è e cosa ha fatto questo giovane Amadou? Analizziamo…alla prima stagione in serie A, appena maggiorenne (17/07/’97), ha preso per mano una squadra nuova di zecca, con tanti elementi arrivati a fine mercato ed alcuni in ritardo di condizione. E’ stato fra i più utilizzati, ha cantato e portato la croce, come si usa dire, per tutta la stagione, impostando e creando gioco, oltre a mettere il bavaglio a tutti quelli che gravitavano nella sua zona, compreso il fenomeno Pogba. Visto tutto questo, a memoria di chi scrive, non ricordo un qualcosa di simile negli ultimi 30 anni. Si sente sottilizzare se sia corretto o no definirlo “fenomeno” paragonandolo a nomi del calibro di Xavi ed Iniesta (già questo dovrebbe bastare per considerarlo fenomeno), oppure che non segna. Chiaro che ad appena 18 anni i margini di miglioramento sono enormi, e non potrebbe essere altrimenti, ma se rapportato all’età e a quanto fatto al primo anno in serie A con una squadra che per vari motivi non è stata in grado di sostenerlo nell’inserimento graduale, beh allora decisamente si, è un “fenomeno”. Sulla scarsa vena realizzativa bisogna considerare che, oltre alla già evidenziata giovane età, il suo ruolo di vertice basso in un centrocampo a 3 non prevede a livello tattico grandi libertà di inserimento, senza mai dimenticare che il calcio è uno sport di squadra dove ognuno ha il proprio compito e non si può pretendere che ogni singolo possa far tutto.

Alla luce di tutto quanto scritto ed evidenziato sopra, la domanda che sorge spontanea ed automatica a chi scrive e alla quasi totalità del tifo rossoblu è…”ha senso venderlo?”. Personalmente lo toglierei dal mercato, sia per questioni tecniche, non è facile trovare un sostituto all’altezza, sia per questioni economiche viste la valutazioni dette prima. Oltre al fatto che un’altra riflessione comune a tutti i tifosi è che con un anno di serie A sulle spalle e una squadra rodata e completa per il suo 80%, un altr’anno il nostro Amadou può veramente passare da sorpresa a certezza a livello internazionale, facendo lievitare enormemente le sue quotazioni. E soprattutto, siamo sicuri che non ci troveremmo a dover spendere di più di quanto incassato per dover sostituire una garanzia come il giovane guineano con dei sostituti col punto di domanda sopra, in un ruolo tra l’altro così delicato?

Al momento la rosa rossoblu è abbastanza coperta in tutti i reparti, quindi, come sottolineato più volte anche dalla società stessa, servono solo 4/5 elementi da inserire. Scelte mirate, senza spese folli, che potrebbero essere portate avanti senza dover necessariamente far cassa con la cessione di Diawara. La coppia di portieri non si discute. In difesa c’è abbondanza, servirà solo trovare un vice Masina a sinistra, nel caso in cui arrivi un centrale veloce come chiesto da Donadoni, partirebbe uno fra Marios e Ferrari, più difficile Rossettini. Mbaye a destra ha mercato e verranno valutate le proposte fatte, con un Krafth perfettamente ristabilito e che andrà a riprendersi la maglia da titolare. A centrocampo certamente serve una mezzala, Brighi non dovrebbe rinnovare e Pulgar va valutato. Sicuri Taider, Donsah, Rizzo (che può fare sia l’interno che l’esterno) e Brienza che pare destinato a rimanere un altro anno. Crisetig è un caso, nelle sue apparizioni non ha certamente impressionato, anche su di lui sarà Donadoni a decidere e poi come detto c’è Diawara titolare fisso. I problemi veri sono davanti, il Bologna ha terminato al penultimo posto nella classifica dei gol fatti, mostrando un Destro-dipendenza eccessiva. Giaccherini è una situazione con mille punti interrogativi, Mounier potrebbe partire avendo mercato, verrà inserito in rosa in giovane e promettente Tabacchi, ma serviranno comunque almeno altri 2 esterni se non si riesce a trattenere il Giak, oltre ad una giovane punta, da far crescere alle spalle di Mattia Destro e Floccari.

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