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Enrico Brizzi e l’emozione di una Coppa attesa da 50 anni: «Quel giorno all’Olimpico ho pianto»

Lo scrittore e tifoso rossoblù sulla gioia della finale di Roma, i ricordi d’infanzia e l’identità di un tifo che resiste nel tempo. «Ora torniamo a guardare in faccia le grandi».

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Gruppo Squadra che celebra il successo in Coppa Italia (@Damiano Fiorentini)
Gruppo Squadra che celebra il successo in Coppa Italia (@Damiano Fiorentini)

Quando l’arbitro ha fischiato la fine, all’Olimpico, Enrico Brizzi non ha trattenuto le lacrime. Lo scrittore bolognese, psicoatleta e da sempre tifoso rossoblù, era lì, sugli spalti, circondato da ragazzi in festa. Ma tra i più grandi, come lui, il momento è stato quasi mistico: «Ho cominciato a piangere. C’erano mia nipote e altri giovani che ridevano e cantavano, mentre noi adulti eravamo con gli occhi pieni di lacrime».

È la fotografia perfetta della finale di Coppa Italia conquistata dal Bologna: un’emozione che travolge e unisce generazioni diverse, spezzando un’attesa lunga mezzo secolo. «Per me, quella Coppa è al primo posto tra i ricordi sportivi. Il tempo va solo in avanti, e nessuno potrà portarci via questo trofeo. A Roma c’era gente stordita, come se non riuscisse a credere a quello che stava vivendo. Continuavano a ripetere: resterà per sempre».

Enrico Brizzi ed una fede lunga cinquant’anni

Chi tifa Bologna da sempre sa cosa significhi resistere per decenni senza vittorie. «Ci siamo nutriti di fede e di racconti tramandati. Mia nonna aveva Schiavio nel cuore, mio zio parlava di Savoldi. Noi siamo cresciuti nel ricordo della gloria passata, come si fa con una leggenda. Credevamo nei miracoli. E ogni volta, pur sapendo quanto fosse difficile, continuavamo a sperare».

Oggi, però, qualcosa è cambiato. Non solo per un trofeo alzato in una notte magica, ma per una mentalità nuova che ha restituito al Bologna la consapevolezza di potersela giocare anche con le grandi: «Ora guardiamo negli occhi chiunque, non partiamo più battuti. Ma il tifo ha bisogno di emozioni per restare vivo. Il 14 maggio è stato un dono».

Federico Ravaglia festeggia dopo la vittoria della Coppa Italia (@Damiano Fiorentini)

Federico Ravaglia festeggia dopo la vittoria della Coppa Italia (@Damiano Fiorentini)

Progetti futuri e la grande festa

Nel futuro prossimo di Enrico Brizzi ci sono un nuovo libro e uno spettacolo che intreccia Jack Frusciante e Due. Ma soprattutto, c’è l’attesa per la festa di oggi, quella vera, quella del popolo rossoblù. Perché, dopo cinquant’anni di digiuno, «una Coppa così ce la meritiamo tutta. E va tramandata, come si fa con i ricordi più belli».

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