Bologna FC
Bazzani: «Trattenere chi ha offerte dalle big in Champions è dura, ma il Bologna resterà protagonista»
Fabio Bazzani ha commentato il mercato del Bologna di Vincenzo Italiano, e le aspettative per la prossima stagione. Ecco le sue parole.

Tra sogni europei e insidie di mercato, il Bologna si prepara a una nuova stagione da protagonista. Ma la vera sfida non sarà solo quella di confermarsi sul campo, bensì di trattenere i suoi gioielli più brillanti, già finiti nei radar delle big. In questo equilibrio delicato tra ambizione e realtà si inserisce la voce competente di Fabio Bazzani: ex attaccante, oggi opinionista per Dazn, ma soprattutto osservatore attento e profondo conoscitore del mondo rossoblù. Con lui Il Resto del Carlino ha parlato di varie tematiche riguardanti il Bologna di Vincenzo Italiano: il calciomercato a partire da Beukema e Lucumi, passando per Ndoye e… Dzeko, tra incastri e prospettive europee, senza dimenticare un’Italia in crisi e un Orsolini che, forse, meriterebbe più considerazione.
Le dichiarazioni di Fabio Bazzani sul Bologna di Vincenzo Italiano
Fabio Bazzani sui movimenti di calciomercato che riguardano Beukema, Ndoye e Lucumi:
«Dopo una grande stagione non mi stupisco: è il gioco delle parti».
Fenucci ha detto: proveremo a trattenere i nostri giocatori più richiesti. È una missione possibile?
«Possibile lo è: ma è anche una missione difficile. Oggi il Bologna non è nella condizione di dover vendere a tutti i costi i suoi calciatori, ma il mercato dice che di fronte a certe cifre è difficile trattenere un giocatore. Specie se oltre ai soldi per cartellino e ingaggio chi si fa avanti offre al ragazzo la prospettiva della Champions».
Se sarà necessario un sacrificio, il Bologna potrebbe perdere o Beukema o Lucumi, non entrambi:
«Direi che la prospettiva di perdere entrambi è l’opzione più pessimistica. Partiamo dal presupposto che in questi anni il Bologna ha dimostrato di saper scegliere adeguatamente, e altrettanto adeguatamente sostituire, i suoi calciatori più importanti. Resta il fatto che perdere sia Beukema che Lucumi vorrebbe dire perdere certezze importanti».
Su Edin Dzeko:
«Se il tema è la ricerca di una terza punta centrale io non ne faccio una questione di anagrafe: giovane o esperto cambia poco, l’importante è che sia competitivo. In questo caso dev’essere bravo un dirigente, o un allenatore, a guardare negli occhi il ragazzo e capire se a quell’età ha ancora le motivazioni e lo spirito necessari per affrontare questa nuova avventura. Se la risposta è sì non c’è dubbio che un calciatore come Dzeko rappresenti un valore aggiunto».
In prospettiva futura, serviranno gli attaccanti:
«L’Europa League giocata di giovedi è dispendiosa. Per quanto Italiano cambi spesso formazione, e lo scorso anno si è rivelata la scelta giusta, basta che un attaccante s’infortuni e stia un mese in infermeria che ti salta quasi dieci partite».
Su Vincenzo Italiano e il valzer degli allenatori in Serie A:
«Questo sì che è un grande valore aggiunto. Quando arrivi in un club nuovo, per quanto tu possa essere bravo, c’è un tempo fisiologico necessario per far digerire le tue idee. L’inizio di stagione di Italiano, un anno fa, lo dimostra: e parliamo di un allenatore che si è rivelato bravissimo. Ecco, quel problema di assestamento quest’anno il Bologna non l’avrà. Cosi come non l’avrà il Napoli che ha confermato Conte e forse la Juve se resta Tudor».
Bazzani sulle aspettative verso la prossima stagione del Bologna:
«Il Bologna dopo due anni alla grande mi ha convinto: quindi mi aspetto un’altra stagione da protagonista. Che non vuol dire che deve vincere una coppa o andare di nuovo in Champions. Vuol dire lottare di nuovo per l’Europa in campionato e fare una buonissima Europa League. Nonché riprovarci in Coppa Italia, perché tutte le partite le giocherà al Dall’Ara».
Sulla nazionale italiana e la situazione Spalletti:
«Stimo Spalletti, ma i fatti dicono che in nazionale non ha inciso come ha sempre fatto nei club. Con la Norvegia si è toccato il fondo: ho visto un’Italia vuota, piatta, che è andata sotto e non ha mai avuto uno straccio di reazione».
Bazzani, su Riccardo Orsolini in Nazionale:
«Con la Moldavia serve gente fresca e positiva, di testa e di gambe. Gente che giochi con la forza di una stagione importante alle spalle e con quella spensieratezza che a Oslo è mancata. Per questo penso a Orso».
Fonte: Il Resto del Carlino
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