Ravaglia ha rinnovato con il Bologna: il percorso del portiere rossoblù

Federico Ravaglia si aggiunge a Lykogiannis, De Silvestri e agli altri rossoblù che hanno rinnovato il contratto con il Bologna. Il portiere cresciuto sotto le Due Torri continuerà dunque a indossare i colori del club felsineo fino al 2028. Ecco i momenti principali della sua carriera.

Federico Ravaglia, la crescita nel vivaio rossoblù e l’alternanza con Skorupski

Il portiere classe 1999 cresce nel settore giovanile del Bologna, di cui veste i colori dall’ormai lontano 2016. Dopo aver giocato per due stagioni in prima squadra come terzo portiere, nel 2018 passa in prestito al Südtirol (all’epoca militante in Serie C), senza riuscire a trovare molto spazio nel club altoatesino. L’anno seguente viene nuovamente ceduto in prestito, questa volta al Gubbio, continuando ad accumulare esperienza in C.

Fa ritorno a Bologna all’inizio dell’anno sportivo 2020/2021, durante il quale colleziona quattro presenze in prima squadra. Quell’anno arriva anche il debutto (tutt’altro che positivo) in Serie A. Al suo esordio nella massima serie italiana, infatti, il portiere bolognese subisce cinque reti nel match casalingo contro la Roma. Un vero e proprio record negativo. In seguito viene ceduto in prestito ancora una volta e per i due anni successivi gioca lontano da Bologna (indossando prima la maglia del Frosinone e poi della Reggina).

A gennaio del 2023 torna all’ombra delle Due Torri e, sotto la guida di Thiago Motta, il ragazzo inizia a sbocciare. L’ex mister rossoblù, infatti, crede fortemente nell’alternanza dei portieri e di conseguenza Ravaglia scende in campo titolare al posto del fino ad allora inamovibile Skorupski in più di un’occasione. La fiducia viene pienamente ripagata: Federico dimostra in diversi casi di essere una presenza affidabile, rassicurante e decisiva, arrivando anche a parare rigori importanti come quelli di Lautaro in Coppa Italia e di Politano nell’ultima vittoria contro il Napoli.

Di recente, poi, anche il neo-mister Vincenzo Italiano è sembrato interessato a questa interscambiabilità dei ruoli. La corsa al “posto fisso” (perlomeno in porta) è dunque più aperta che mai.

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