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Fenucci a Radio 24: “Ristrutturare gli stadi uno dei fattori per far recuperare terreno al calcio italiano” – 7 set

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Intervenuto a Radio 24, Claudio Fenucci ha parlato della questione stadi all’interno del calcio italiano. Tante le riflessioni, con un riferimento anche al costo dei biglietti. “Ci sono delle cause strutturali che vanno oltre il presunto caro dei biglietti in Italia” dice l’Ad rossoblu. “Confrontando le statistiche sul prezzo medio dei biglietti, in relazione al salario medio, l’Italia non è fuori dai parametri degli altri Paesi Europei. Il nostro Paese si situa a metà classifica. Il problema non è il caro biglietti, quanto la qualità dell’ospitalità in funzione del costo del biglietto. Ospitalità in funzione anche dell”alternativa, cioè del prezzo dell’abbonamento televisivo. Siamo, forse, l’unico Paese che offre lo stesso numero di eventi sportivi su due piattaforme diverse”.

STADIO – Sullo stadio: “Credo che la ristrutturazione sia uno dei fattori strategici per far recuperare terreno al calcio italiano. Se guardiamo al fatturato dei club, anche solo dieci anni fa, i club italiani fatturavano quasi quanto lo United. Da lì in poi, alcune scelte strategiche hanno fatto si che il calcio italiano abbia perso terreno, diventando la quarta Lega Europea. Una di quelle che evidenzia maggiori perdite in termini di bilancio. Probabilmente non avremmo competizioni importanti che potranno aiutarci in questo processo e, per questo, non ci sono fondi pubblici che possano darci una mano. Bisogna cercare strade innovative con l’aiuto delle istituzioni locali. La legge consente, attraverso compensazioni, di portare avanti progetti solidi. Anche perché, il calcio non ha le risorse per poter portare avanti autonomamente un processo di ristrutturazione degli stadi. Esiste anche un problema di dimensionamento degli stadi, in relazione alla competizione. Il calcio dovrebbe costruire un prodotto televisivamente vendibile, non solo in Italia ma anche all’estero e nel contempo rifare degli stadi adatti al consumo del prodotto calcistico. Non è tanto un problema quantitativo delle dimensioni, quanto qualitativo. Gli stadi vanno tarati secondo il bacino di utenza dei singoli club”.

BOLOGNA – “A Bologna l’anno scorso abbiamo iniziato un processo di ristrutturazione di alcune aree interne. Lo abbiamo fatto per migliorare l’ospitalità per le aziende, visto che il territorio ci offriva queste opportunità. Abbiamo investito quasi cinque milioni per migliorar le aree hospitality e dare un servizio diverso alle aziende che si affiancano al nostro brand. Adesso abbiamo presentato alla Sovraintendenza e al Comune un progetto di ristrutturazione che prevede l’avvicinamento delle curve, con spazi commerciali dietro le nuove strutture. Ma, soprattutto la copertura integrale dell’impianto, fondamentale per riportare la gente allo stadio. Ci vuole la collaborazione delle istituzioni locali perché il club, da solo, non può affrontare una spesa così importante”. (video bolognafc)


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