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Bologna

Fenucci: ”Per Skov Olsen e Dijks ci sono richieste ma non è detto che partano”

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crediti immagine: 1000 cuori rossoblu - Valentino Orsini


A margine della presentazione di Aebischer, è intervenuto anche l’amministratore delegato del Bologna Claudio Fenucci

Arriveranno altri giocatori?
”Il club è intervenuto per rinforzare la squadra, abbiamo preso quello che riteniamo sia il meglio per noi. Il mercato in entrata è chiuso’’.

Sulla situazione di Skov Olsen e Dijks.
”Quello che è successo dipende anche dal fatto che il mercato è ancora aperto, non capita solo qui. Il mister ha ravvisato degli atteggiamenti che non gli sono piaciuti, e ha il diritto di criticare quando le cose non sono in linea. In tante società ci sono giocatori che a gennaio chiedono di cambiare squadra. Sono sicuro che se dovessero restare faranno di tutto per riconquistare la fiducia di tutti, ripeto: può capitare in qualunque squadra. Il mister ha detto che dagli atteggiamenti sembrava che non volessero restare. Entrambi però hanno detto che non hanno alcuna difficoltà a restare. Per noi il caso è chiuso, nessuno dei due ha nulla contro il club o la città.
Ci sono proposte per loro in uscita, ma ci sono due fattori da considerare: accetteremo proposte solo in linea con le nostre idee, inoltre bisognerà poi trovare dei sostituti, se una di queste non si verifica loro restano.
Non siamo neutrali, noi supportiamo il lavoro dell’allenatore, non posso che condividere la sua opinione”.

Più probabile la partenza di Dijks?
”L’operazione Skov Olsen è più complessa, è molto talentuoso, non è facile sostituirlo. I valori di gioco sono diversi rispetto a Dijks, molto condizionato dagli infortuni, ma quando ha giocato ha fatto bene, sarebbe comunque una valida alternativa a Hickey. Noi siamo contenti così, ma la palla poi passa all’allenatore”.

Sull’indice di liquidità.
”Non ci ha creato alcun problema.E’ un indice che la federazione usa per i trasferimenti, calcolato ogni tre mesi, ogni trimestre si prendono in esame diversi impegni. Non ha alcun legame con la cassa, il nostro finanziamento è forte e lo si vede. E’ un club con una posizione finanziare invidiabile, poi può capitare qualche squilibrio. Quando c’è stata necessità la proprietà ha sempre provveduto, ora non c’è particolare necessità. A marzo l’indice sarà a posto. Questo caso è nato per via di alcune polemiche tra club, nella quale noi non c’entravamo nulla. Avevamo creato spazio per l’operazione di Aebischer, per questo lo abbiamo preso”.

Sui ristori sportivi.
”Il calcio sta chiedendo interventi al governo e penso sia legittimo. Il calcio paga stipendi elevati, in prospettiva il calcio deve operare per ridurre i costi, ma in pandemia è un settore che ha perso più di un miliardo. Penso che il calcio abbia diritto a sedere con il governo, non solo per parlare di cose finanziarie, ma anche per esempio per interventi strutturali, parlo di stadi e centri tecnici”.

Quanto è costata l’ultima chiusura?
”Tutta la pandemia ci è costato più di 17 milioni di euro, fra incassi, sponsorizzazioni..
Non sono solo i costi diretti, c’è anche il valore della rosa dei calciatori, il valore dei trasferimenti è calato ovunque (in questo siamo tornati al 2017).
Mi è piaciuto l’intervento di Gravina, quando ha detto che bisognerebbe reintrodurre dei parametri. Dobbiamo rimettere in piedi l’industria calcistica”.

Cosa pensa Saputo?
”Non è contento quando la squadra perde. Riconosce anche lui che ci sono una serie di attenuanti, è stato un mese difficile per tanti fattori, nonostante questo siamo riusciti a schierare una squadra competitiva, abbiamo delle buone riserve. Molte partite le abbiamo perse nel finale. Le conseguenze del Covid e dei pochi allenamenti effettuati hanno influito molto”.

Ci si può aspettare altri acquisti?
”Se recuperano tutti (compreso Schouten) siamo tranquilli numericamente. Abbiamo due giocatori per ruoli, con Schouten siamo al completo”.

Sullo stadio.
”Per il temporaneo abbiamo fatto una riunione, stiamo cercando di velocizzare l’iter. Per il Dall’Ara il procedimento dovrebbe arrivare a termine in pochi mesi, per il temporaneo bisogna trovare un percorso che ci consenta di partire il prima possibile”.

Qual è la linea del club in prospettiva?
”L’umore dei tifosi non è il massimo ed è comprensibile, perché anche noi siamo così. Non siamo contenti per le sconfitte, è nostro obbligo ricostituire la fiducia della squadra. Sono sicuro che quando la rosa sarà al completo faremo bene. In questi 7 anni siamo cresciuti, oggi debiti non ce ne sono, è importante avere una società solida. Vogliamo sempre far bene, e lo dimostra il fatto che investiamo anche adesso. E’ uno sforzo notevole. La società ha un futuro anche sportivo roseo davanti, per il tipo di giocatori che sono nella rosa. Se fossi tifosi sarei deluso dai risultati però sarei fiducioso sul valore della squadra”.

Sul vivaio del Bologna.
”E’ un tema che sto cercando di capire, facendo riscontri anche con grandi club. Stiamo ragionando se continuare con attività di base o prendere giovani già formati, in termini di produzione di giocatori siamo sotto diversi club, non tutti ma diversi, anche se alcuni hanno investito molto di più”.

 

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