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Fenucci: “Puntiamo a settembre per la presentazione del nuovo Dall’Ara”

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Sara Melotti


Come riporta il sito del BolognaFC, il “Corriere dello Sport” ha intervistato l’a.d. rossoblù, Claudio Fenucci, anche in merito alla questione stadio. Come ha fatto la società, anche noi riportiamo i punti focali dell’intervista.

[…] Dovete presentare al pubblico il nuovo progetto.
“Mi piacerebbe fosse un’operazione condivisa. Lo stadio significa identità, forza: oltre a essere la casa dei tifosi, permette di sconfiggere la virtualità del calcio. Questo si fa dentro gli stadi, che devono essere moderni, perché si respirano le emozioni che formano le coscienze sportive”.

Quali sono stati i passi per arrivare fin qui?
“Il consiglio comunale di Bologna ha votato per la ristrutturazione del Dall’Ara, quindi niente stadio nuovo. In seguito, si è definita la filosofia dell’intervento: il Comune sarebbe rimasto proprietario di un impianto nuovo e in un quartiere che avrà una spiccata vocazione sportiva. Comunque un vantaggio per tutti, siccome nel 2028 sarebbe scaduta la convenzione che lega il BFC al Dall’Ara e da quella data l’impianto sarebbe diventato un problema per la comunità”.

Quanto ha speso, finora, il Bologna?
“In progetti circa €700.000. Ora bisogna avvicinare le curve e la tribuna, prevedendo un totale di posti tra i 27000 e i 29.500. In più, oltr ea a bar e negozio del club, l’idea è quella di inserire un’area museale o una struttura espositiva permanente. Il tutto insieme al Cierrebì, che tornerà a essere un’area sportiva di interesse pubblico dove potrebbero essere spostate le attività che sono praticate oggi al Dall’Ara”.

Quando la presentazione pubblica?
“Probabilmente presenteremo tutto entro la prima settimana di settembre”

Resta il nodo problematico e fonte di polemiche relativo alle aree compensative.
“In realtà è semplice. Nei 160 progetti europei di stadi nuovi c’è una grande partnership col pubblico. In Germania gli investimenti sono stati di 1,4 miliardi, di cui 500 milioni finanziati dal governo centrale o dai Lander. In Italia abbiamo altri problemi di finanza pubblica, e quindi i due impianti (Juve e Udinese) sono stati finanziati dai privati, i quali hanno previsto anche aree commerciali compensative.
A Bologna abbiamo studiato un’altra soluzione: è stata individuata un’area con i diritti edificatori già approvati nel 2016, dove Ece (uno dei maggiori gruppi europei)svilupperà una città della moda. Lo stesso piano per l’intervento ai Prati di Caprara comunque prevederà un parco attrezzato di poco inferiore per estensione ai Giardini Margherita”.

Cosa accadrà nell’area ovest, quella a cui Ece è interessata?
“Ece, insieme al gruppo Maccaferri, vorrebbe edificare la città della moda e un parco attrezzato di 5 ettari. I capitali saranno privati, ma ne beneficerà un fondo di proprietà pubblica dal quale verranno acquisiti i terreni. Resta inteso che l’operazione sarà soggetta a una gara, quindi eventuali terzi interessati alla ristrutturazione dello stadio potranno intervenire”.

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