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Finale Coppa Italia, niente maxi-schermo in Piazza Maggiore: a Bologna è polemica (Il Resto del Carlino)

Scoppia la polemica a Bologna: il sindaco Lepore dice no al maxi-schermo in piazza Maggiore per la finale di Coppa Italia Bologna-Milan. Tifosi infuriati, si valuta una soluzione in piazza Lucio Dalla.

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Niente maxi-schermo in piazza Maggiore per la finale di Coppa Italia Bologna-Milan
Piazza Maggiore rossoblù (© 1000 Cuori Rossoblù)

È stata una giornata in calda sui social network ed in città per via di una polemica divampata nelle ultime ore. Lo scontro è nato tra tifosi e sindaco in merito alla decisione di non installare per il maxi-schermo in piazza Maggiore per la finale di Coppa Italia tra Bologna e Milan.

L’evento in programma mercoledì prossimo (14 maggio) richiamerà tanti tifosi del Bologna a Roma, allo Stadio Olimpico, per assistere dal vivo a un momento storico nella storia del club. In tanti, tra coloro che rimarranno in città, avrebbero voluto assistere in compagnia, in piazza, alla gara che potrebbe rivelarsi un momento storico.

Bologna-Milan, niente maxi-schermo: i motivi

La polemica è divampata sui social network, quando il primo cittadino di Bologna Matteo Lepore ha risposto alla notizia pubblicata dalla pagina Instagram che annunciava la decisione. Il sindaco ha spiegato i motivi della sua decisione così: «Se interessa posso aggiungere le motivazioni. I costi e le regole per un maxi schermo in Piazza Maggiore sono le stesse di un concerto con palco. Dopo la morte di due persone a Torino in piazza San Carlo nel 2017, per un evento simile è cambiato tutto».

La spiegazione di Lepore fa riferimento all’aumento dei costi per la sicurezza che bisognerebbe sostenere a causa delle regole introdotte dopo la tragedia del 2017 a Torino in occasione della finale 2017 della Champions League. Allora, a causa delle misure di sicurezza inadeguate, un falso allarme provocò il panico nella piazza. La fuga generale portò alla morte di due persone, rimaste schiacciate nella folla.

La polemica

Al sindaco hanno risposte le critiche infuocate di tanti cittadini-tifosi che avrebbero voluto vivere la finale insieme agli altri bolognesi di fede rossoblù in pieno centro città. Ma così non potrà essere. Il clima è diventato da subito infuocato, con la richiesta addirittura di dimissioni per il sindaco.

A gettare benzina sul fuoco è intervenuto anche il capo-gruppo della Lega in Consiglio Comunale, Matteo Di Benedetto: «È un evento straordinario che sta coinvolgendo tutta la città. Abbiamo perso il conto degli eventi permessi in piazza Maggiore, compresi i concerti, e ogni estate viene montato un maxischermo per il cinema all’aperto. Invito il sindaco a disporre le iniziative necessarie, perché anche a livello economico sono convinto che sarebbe possibile raccogliere numerosi sponsor per un evento simile».

La soluzione: maxischermo per Bologna-Milan, a capienza ridotta

Qualcuno, nella polemica, ha voluto comunque provare a trovare una soluzione come ad esempio un evento a numero chiuso con biglietti: col doppio intento di limitare gli accessi e recuperare i soldi spesi per la messa in sicurezza di piazza Maggiore. Opzione al momento non presa in considerazione.

Una parziale soluzione l’ha data il presidente di Estragon Lele Roveri. Estragon installerà il maxi-schermo in piazza Lucio Dalla dove è già allestito ed pronta la macchina organizzativa del Festival “DiMondi”. Rovella ha dichiarato: «Lo schermo lo montiamo in Piazza Lucio Dalla e trasmetteremo la finale di Coppa Italia. D’altronde abbiamo già allestito l’area per il ‘DiMondi festival’, ci sono chioschi, possibilità di bere e mangiare, abbiamo la sicurezza. Non ho sentito il sindaco, ma non ho bisogno di parlare con il Comune per particolari au-torizzazioni: sarà come aggiungere la data di un concerto al programma gia in essere».

Ovviamente la capienza sarà molto ridotta. In piazza Lucio Dalla potranno essere presenti solo 3 mila persone circa. In piazza Maggiore invece lo spazio avrebbe permesso la presenza di circa 20 mila persone.

 

fonte: Marcello Giordano, Il Resto del Carlino

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