Bologna FC
Fiorentina-Bologna sotto traccia – Un grande paradosso
A causa del polverone alzato dalle discutibili decisioni arbitrali nella gara di ieri, è passata in secondo piano la grande prestazione del Bologna al Franchi.
Sono ormai passate 24 ore dal triplice fischio di Fiorentina-Bologna, ma l’amarezza e la frustrazione non sembrano voler diminuire. Se vi è capitato in precedenza di inciampare in uno degli articoli di questa rubrica, saprete che si occupa tendenzialmente di analizzare momenti marginali della gara, che sono passati inosservati.
Ma ecco che, paradossalmente, a causa delle discutibili decisioni arbitrali della gara di ieri, ciò che è passato “sotto traccia” è stata proprio la grande prestazione del Bologna.
Non solo La Penna: il var, un regolamento da rivedere
Al termine di una partita di calcio, gli appassionati di questo antico gioco del pallone – che per seguire la propria squadra non solo comprano il biglietto di entrata allo stadio, ma alle volte anche quello di un treno e di un aereo o più semplicemente l’abbonamento ad una piattaforma streaming – dovrebbero unicamente parlare delle prestazioni dei giocatori e non di “furti arbitrali”.
O meglio, questo poteva anche succedere quando l’arbitro valutata ciò che succedeva in campo dal vivo, unicamente dal suo punto di vista a velocità normale, ma non oggi. Non quando si hanno a disposizione delle tecnologie che hanno (in teoria) il vantaggio di giudicare il fatto oggettivamente, al fine di ridurre al minimo gli errori e i limiti umani. Purtroppo però, il regolamento di queste tecnologie fa acqua da tutte le parti.
Castro esulta dopo il gol contro la Fiorentina (© Bologna FC 1909)
Fiorentina-Bologna: un polverone che ha cancellato i meriti dei rossoblù
In Fiorentina-Bologna gli interventi del var sono stati ben 7 e tra questi non è ammissibile che non ci sia stato neanche un check sullo sgambetto a Bernardeschi o sul tocco di mano di Dodò. Come del resto non è ammissibile sentire in diretta Sky: “L’arbitro è stato chiamato a prendere decisioni difficili” perché in questo mestiere non esistono decisioni difficili, esistono decisioni che si reputano giuste, punto.
E la grande amarezza sta nel fatto che tutto questo polverone ha cancellato una prestazione di un Bologna che è partito veramente bene e con la determinazione di portare a casa la vittoria. Una squadra da applaudire, perché queste sono gare in cui 99 volte su 100, rischi di tornare a casa a tasche vuote e questo pericolo c’è stato concretamente al 98’.
Un derby dell’appennino giocato a testa alta
Per colpa di questi episodi non si è parlato abbasta del gol da copertina di Santiago Castro, o del fatto che Cambiaghi sta diventando una certezza per questa squadra.
Per non parlare della difesa, che se a inizio campionato è partita praticamente da zero, ora sta diventando sempre più solida. Grandissima prestazione di Lucumi, nonostante il giallo preso sul finale per le inutili provocazioni di Dzeko, e di un Heggem che si è adattato a velocità della luce ai ritmi della Serie A.
Quello visto ieri è un Bologna che ha affrontato il derby dell’appennino a testa alta, senza il suo allenatore e senza un giocatore cardine come Odgaard. Questa squadra può andare lontano e queste ingiustizie non faranno altro che alimentare un fuoco che non si spegnerà mai.
L’esultanza per il gol, poi annullato, di Dallinga in Fiorentina-Bologna 2-2 (© Bologna FC 1909)
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