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FOCUS: Nenad Krstičić, il centrocampista totale più forte del male – 02 feb
Quello del centrocampista totale è un ruolo che nel calcio odierno ha grandissima importanza: praticamente ogni squadra schiera almeno un giocatore così, capace di fare la spola tra difesa e attacco e abile quindi a recuperare il pallone come un mediano e poi, magari un attimo dopo, gettarsi in avanti sul capovolgimento dell’azione. Va da se che non è un ruolo adatto per tutti: ci vogliono senso tattico, concentrazione, corsa e fiato, oltre a due piedi non male. Ecco, se dobbiamo dare una definizione di Nenad Krstičić, che il Bologna ha acquistato oggi in prestito dalla Sampdoria con un riscatto fissato a 2,5 milioni di euro, la definizione è questa: centrocampista totale.
Krstičić infatti è un giocatore che, dopo un inizio di carriera precoce, ha dovuto fermarsi e rimettere tutto in discussione: un brusco stop che avrebbe scoraggiato tanti ma che lo ha reso solo più forte e determinato a recuperare il tempo perso. Nato a Belgrado negli anni della guerra dei Balcani, il giovane Nenad è cresciuto nell’OFK, la “squadra dei giovani” del calcio serbo che in passato lanciò tra i tanti il grande bomber Josip Skoblar.
Il suo esordio nel massimo campionato serbo, la Meridian Superliga, arriva nel 2006: Krstičić ha appena 16 anni, gioca bene, convince, e l’anno successivo è titolare nella squadra che piazzandosi al terz’ultimo posto (su 12) ottiene una difficile salvezza. Arriva la chiamata della Sampdoria, che lo vuole per la sua Primavera, ma quando tutto sembra andare per il meglio ecco che si presenta un avversario difficilissimo da battere: in seguito ad alcuni esami effettuati per curare il menisco rotto a novembre, infortunio già di per se molto grave, a Krstičić viene trovato un linfoma molto aggressivo, che potrebbe addirittura ucciderlo. La terapia è lunga e faticosa, ma miracolosamente dopo un anno il ragazzo torna ad allenarsi: il ritorno in campo avviene ad aprile, sono una decina di minuti con la maglia della Primavera, quanto basta per riassaporare l’odore del campo dopo ben 15 mesi di stop. Ci vorranno ancora 9 mesi perché arrivi finalmente l’esordio in prima squadra: Krstičić veste per la prima volta la maglia della Sampdoria in Europa League, avversari gli ungheresi del Debrecen, ma poi torna ancora in Primavera, dove trova quello spazio necessario per recuperare di cui necessita.
La Samp intanto, dopo aver iniziato la stagione giocando i preliminari di Champions League, finisce incredibilmente per retrocedere, ed è qui che la carriera di Nenad svolta: in B servono corsa e grinta, serve la fame di chi vuole finalmente far vedere chi è. La Sampdoria punta su di lui, che a 21 anni finalmente può tornare a giocare calcio competitivo: si ritaglia 13 presenze nella squadra che riconquista la A, mentre la stagione successiva in massima serie le gare giocate sono addirittura 25 e nel dicembre 2012, quattro anni dopo la diagnosi del linfoma, arriva anche il primo gol, contro la Fiorentina, un evento che significa – come dichiara lui stesso – “una rinascita”. Finalmente le cose vanno bene per Krstičić, che nel febbraio successivo trova anche la prima presenza in Nazionale: il CT è Mihajlovic, che lo fa entrare al posto di Kuzmanovic in una gara contro Cipro. Tutto sembra interrompersi il 14 aprile, quando un duro intervento di Matuzalem durante il “Derby della Lanterna” gli causa la lesione di un legamento e la conseguente chiusura anticipata della stagione.
Krstičić però è ormai forgiato, un giocatore fatto e finito: a 23 anni ha già superato la rottura di un menisco ed un linfoma, cosa sarà una semplice lesione ai legamenti? Infatti a fine estate è di nuovo pronto a prendersi il campo: gioca da titolare l’intera stagione 2013/2014, dove alla fine ritrova come allenatore Mihajlovic, il CT che ha creduto in lui portandolo in Nazionale. Le prestazioni sono buone, in tutto arrivano ben 32 presenze, ma in questa stagione arrivano i primi dubbi: la Sampdoria ha tanti centrocampisti di qualità, e l’esplosione dei vari Obiang, Soriano e Duncan riduce Krstičić ad un ruolo di rincalzo di lusso che comunque gli vale, in sei mesi, 11 presenze. Tante? Poche? Dipende dai punti di vista, ma consideriamo che si parla di una delle squadre dal rendimento migliore in Serie A. In ogni caso Krstičić capisce che è giunta l’ora di una nuova avventura: la Sampdoria ne ha fatto un uomo ed un calciatore, ma adesso è arrivato il momento di salutare quella che per lui è stata una famiglia e di provare ad essere protagonista da un’altra parte. Arriva a Bologna con tanta fame e determinazione: nato nella guerra, passato attraverso brutti infortuni e mali terribili, Nenad ha appena 24 anni ma l’esperienza di un adulto. Il dio del pallone sembra aver scommesso su di lui, e in maglia rossoblù non rimane che una cosa da fare: dimostrare che non si è sbagliato.
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