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Bologna FC

Focus Verona, Zanetti ha virato definitivamente sul 3-5-2

La formazione veneta non è una squadra diversa da quella che, a fine 2024, ha fatto lo scherzetto ai rossoblù al Dall’Ara. I gialloblù hanno consolidato il modulo e il remissivo atteggiamento assunto già prima della gara d’andata contro la truppa di Vincenzo Italiano, con l’obiettivo di limitare i danni di una difesa oggi nettamente la peggiore del campionato

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Jackson Tchatchoua, terzino titolarissimo del Verona in azione contro la Fiorentina
Jackson Tchatchoua, terzino titolarissimo del Verona in azione contro la Fiorentina (© Hellas Verona FC)

Lunch match per il Bologna di Vincenzo Italiano che, domenica mattina, sarà impegnato al Marcantonio Bentegodi contro l’Hellas Verona di Paolo Zanetti. I rossoblù cercano il riscatto dopo la sfortunata serata del Dall’Ara, a fine 2024, quando gli errori della retroguardia, l’ingenuità di Pobega e la sfortuna di Castro li condannarono al ko.

La squadra gialloblù naviga in una posizione di classifica tutt’altro che comoda. E, in questa fase, vive un momento complesso anche a livello societario. Definito il passaggio di proprietà da Maurizio Setti al fondo d’investimento texano, a lungo rinviato proprio nel periodo della gara d’andata, ora la società sta affrontando un periodo di cambiamento. Un momento che rischia di riflettersi anche sulla squadra. Anche se Paolo Zanetti, nonostante questo momento si sommi alle endemiche difficoltà tecniche della squadra, sta trovando il modo di collezionare prestazioni e punti.

Verona, la quadra di Zanetti è il 3-5-2

Nella gara d’andata, Zanetti e il suo Verona erano appena “scesi” a compromessi. La difficoltà dei suoi giocatori ad interpretare un 4-2-3-1 efficace nelle due fasi, aveva costretto il tecnico veneto a virare su un modulo più accorto: il 3-5-2. Uno schieramento la cui interpretazione porta la squadra veronese a disporsi per la maggior parte con un 5-3-2 e che può avere dei piccoli aggiustamenti di partita in partita, con l’aggiunta di un uomo offensivo o la scalata della seconda punta più indietro.

Dati alla mano, i gialloblù sono e probabilmente resteranno comunque la peggior difesa del campionato. Questo perché la squadra sembra non riuscire a reagire di fronte alle giornate storte. Infatti, se nelle ultime tre giornate ha subito solamente tre gol (segnato soltanto uno), il miglioramento ha portato ad ottenere anche tre insperati punti contro la Fiorentina. Tuttavia, come dimostrato nella gara contro l’Atalanta dello scorso 8 febbraio, anche con un modulo ed un atteggiamento più accorto, la squadra continua a subire tante reti anche nell’arco di pochi minuti. Un problema spesso legato all’approccio sbagliato, distratto, molle alla gara.

Atteggiamento remissivo

La soluzione trovata da Zanetti per il suo Verona è un atteggiamento progressivamente più accorto e difensivo. La squadra si difende con un blocco basso con una linea di cinque difensori e quattro sulla linea dei centrocampisti e una sola punta in avanti. In alcuni casi, come durante la gara contro la Juventus lo scorso lunedì, vedendosi schiacciato in area di rigore, il Verona ha addirittura aumentato la densità della linea di difesa scalando addirittura al 6-3-1!

Il contrattacco della formazione veronese è affidato principalmente a due azioni molto essenziali: il lancio lungo per il centravanti (nelle ultime uscire il ruolo è stato affidato a Sarr) che ha il compito di difendere il pallone e giocare di sponda per la punta in appoggio o gli esterni; il lancio lungo per l’attacco della profondità. In entrambi i casi, comunque, si tratta di azioni sporadiche perché l’Hellas non ha proprietà di palleggio e ha grosse difficoltà a ripulire il pallone anche solo per lanciare lungo. Contro la Juventus non gli è riuscito praticamente mai e nell’unica occasione veramente pericolosa, Faraoni era partito da posizione di fuorigioco.

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