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Forcing – Bombardini: “Torino e Sassuolo hanno rafforzato il Bologna. Inzaghi? È fatto di calcio al 90%”

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In vista di Bologna-Atalanta, abbiamo intervistato Davide Bombardini, ex centrocampista nativo di Faenza la cui carriera è stata costellata, dal 2007 al 2010, dalle presenze in maglia rossoblù. E il “Bomba”, in questa conversazione, non è mancato all’appuntamento per sottolineare il suo amore per le Due Torri.

Partiamo dalla consueta domanda generica: come si avvicinano le squadre alla partita? Entrambe sono partite col freno a mano ma, in un modo o nell’altro, arrivano alla sfida con qualche consapevolezza in più.
“Hai detto bene. L’Atalanta, sicuramente, si avvicina alla grande, con gli ultimi risultati che le hanno dato morale. Hanno un Ilicic in più, in grado di fare la differenza, e sicuramente stanno attraversando un ottimo momento. Stesso discorso per il Bologna. La rimonta col Torino è stato sicuramente un qualcosa di positivo per la squadra, perché vuol dire che a livello caratteriale ci sei, mentre il derby col Sassuolo avrebbe potuto anche vincerlo. Insomma, è un insieme di fattori che hanno rafforzato mentalmente la squadra, che deve essere sempre sul pezzo al 100%”

Sul pezzo soprattutto in attacco, visto che c’è stato un problema col gol nelle scorse partite. Ora come ora, a chi ti affideresti in avanti, se fossi tu al posto di Inzaghi?
“Penso che la coppia che dà più garanzie sia Santander-Palacio, che vedo sono anche le prime scelte di Pippo”

Chi è indietro, invece, è Destro. E sembrava partire coi favori del pronostico.
“Bah, non direi coi favori del pronostico perché già era stato un po’ accantonato l’anno scorso, con Donadoni. Con Pippo, sicuramente, non sarebbe stato titolare inamovibile. Credo che un allenatore non tenga in panchina giocatori che riescono a fornirgli un buon rendimento, quindi – vedendo così i fatti – penso che manchi qualcosa da parte sua. Diciamo che Destro è sempre stato messo un po’ in discussione, nei casi in cui non ci fossero state alternative; quest’anno, invece, ce ne sono e infatti – per ora – non sta giocando”

Anche a Venezia ha avuto a disposizione un buon ventaglio di attaccanti. Noi, Pippo, lo conosciamo come allenatore solo dall’esterno, tu invece lo conosci più “intimamente”: sapevi che sarebbe venuto a Bologna?
“Se ne parlava perché si sapeva che fosse nell’ottica di 2-3 squadre di Serie A, tra cui anche i rossoblù. Lo conosco come un ragazzo composto dal 90% di calcio, quindi so che è così (ride, ndr). Pensa che la prima volta che l’ho conosciuto, mi parlava dei gol che ho fatto col Palermo. Io pensavo mi prendesse per il culo, ma li sapeva veramente! E’ un ragazzo che ha il calcio addosso, ed è naturale faccia questo mestiere”

E sappiamo che questo mestiere è molto difficile. L’hai sentito quando il Bologna ha ricevuto le prime critiche sotto l’aspetto della mancanza di carattere in campo?
“L’ho sentito, ma per altre cose (ride, ndr), ma penso che un giro a Casteldebole lo potrei fare”

Tornando al match e parlando in generale, tu che hai frequentato entrambe le piazze, come ti sei trovato?
“Beh, su Bologna sai come la penso in fatto di squadra, tifoseria e tutto. A Bergamo è molto calda: quando c’ero io abbiamo vinto il campionato di B e sarei andato via solo per venire sotto le Due Torri. Sembra una piazza del sud al nord perché non fanno mai mancare il loro appoggio ai giocatori, sia nei momenti positivi che in quelli negativi. Reputo quella di Bergamo una gran tifoseria, attaccata alla squadra.
Bologna…dai, lo sappiamo, fin quando andavo in curva da ragazzino…”

…hai piantato le radici!
“Esatto…Bologna è Bologna”

Allora ti faccio una domanda che anche altri ti avevano posto: se dovessi andare allo stadio domenica, ti siederesti in curva Bulgarelli o nel settore ospiti?
“Noooo! Io all’Atalanta sono legato perché ho vissuto il tifo molto appassionatamente e, quando vinci, ti tremano le gambe ancora più forte, ma io vado in quella che per me è rimasta l’Andrea Costa. C’è ora la Bulgarelli, ma per me rimarrà sempre Andrea Costa (ride, ndr)”

Un vecchio cuore…
“Eh, capito? Ora c’è Giacomino Bulgarelli, ma la chiamerò sempre Andrea Costa”

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