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Gazzetta – Il saluto di Mihajlovic al Bologna e alla città

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crediti immagine: Bologna FC

Dopo l’esonero comunicato due giorni fa dalla società, Sinisa Mihajlovic ha voluto salutare la città di Bologna tramite una lettera pubblicata nella giornata odierna sulle colonne della Gazzetta dello Sport.

”Mi è capitato spesso di salutare tifosi, giocatori, società, città, per dire addio o arrivederci. Fa parte della carriera di un calciatore e di un allenatore andare via prima o poi. I cicli sportivi nascono, si sviluppano, regalano soddisfazioni, a volte delusioni e poi inevitabilmente finiscono. Nulla è eterno. Ma stavolta il sapore che mi lascia il mio voltarmi indietro un’ultima volta è più triste. Perché non saluto solo una tifoseria che mi ha voluto bene e appoggiato in questi tre anni e mezzo ricchi di calcio e di vita, di lacrime di gioia e di dolore, di successi, cadute e ripartenze. Saluto dei fratelli e dei concittadini. La mia avventura a Bologna non è stata solo sport… E’ stata un’unione di anime, un camminare insieme dentro un tunnel buio per rivedere la luce. Ho sentito la stima per l’allenatore e quella per l’uomo. Il vostro calore mi ha scaldato nei momenti più difficili”. 
Questa la premessa iniziale dell’ormai ex allenatore rossoblù, che ha sottolineato come la separazione, questa volta, sia stata molto più difficile da affrontare rispetto alle diverse altre volte in cui gli era capitato di dover salutare una sua squadra.

Mihajlovic ha poi proseguito la lettera soffermandosi su come abbia cercato di ripagare a pieno l’affetto ricevuto, non risparmiandosi e non tirandosi mai indietro, che fosse in campo o a letto in ospedale.
”Tanti anni in Italia e la sofferenza vissuta mi hanno addolcito, ma non cambiato del tutto. Ho smussato qualche angolo, ma resto sempre un serbo spesso duro, schietto e brusco: non sempre ho saputo esprimere i mei sentimenti di gratitudine. Magari non so regalare troppe parole dolci, non so lanciarmi in tanti abbracci ma ho risposto ‘presente’ con il mio feroce senso del dovere, non trascurando nulla del mio lavoro, svolgendo al massimo il mio ruolo anche nelle condizioni più drammatiche, per regalare ai tifosi e al Bologna le soddisfazioni che meritano. Spero di esserci riuscito almeno in parte”.

La lettera prosegue con l’ex allenatore del Bologna che ricorda i risultati ottenuti nei tre anni e mezzo insieme: un decimo posto che ha dell’incredibile, due dodicesimi posti e infine un tredicesimo lo scorso anno: ”Raggiungendo sempre, nonostante tutto – e sapete bene cosa sia stato quel ‘tutto’- una salvezza tranquilla: provando a fare un calcio propositivo e offensivo, lanciando giovani e permettendo al club di guadagnare molto col mercato in uscita, come dimostrano le ultime sessioni. Potevo fare ancora meglio? Forse. Ho dato tutto me stesso? Si, senza il minimo dubbio. E questo mi permette di guardare tutti a testa alta e di non rimproverarmi nulla”.
In seguito, Mihajlovic ci ha tenuto a dedicare un ringraziamento speciale a tutti i tifosi del Bologna e alla città, che in questi anni si è stretta attorno a lui soprattutto nei momenti più difficili:”Se ci sono riuscito però è anche merito di voi tifosi e di tutta Bologna. Non dimenticherò mai le vostre processioni al santuario di San Luca per me, gli incoraggiamenti, i ‘Forza Sinisa, non mollare’ quando mi incontravate per strada, a Casteldebole, allo stadio. E la mia emozione quando ho ricevuto la cittadinanza onoraria sentendomi un bolognese tra i bolognesi”.

Inevitabilmente, Sinisa Mihajlovic è dovuto poi tornare anche sul tema dell’esonero, avvenuto martedì, dopo due giorni dalla gara di La Spezia: ”Non sono mai stato un ipocrita, non lo sarò neanche stavolta: non capisco questo esonero. Lo accetto, come un professionista deve fare, ma ritenevo la situazione assolutamente sotto controllo e migliorabile. La società non era del mio stesso avviso. Siamo appena alla quinta giornata, faccio fatica a pensare che tutto questo dipenda solo dagli ultimi risultati o dalla classifica e non sia una decisione covata da più tempo. Peccato. Ci tengo però a dire che le mie condizioni di salute sono buone e in costante miglioramento. Io non mi sto più curando, sto solo facendo controlli sempre più saltuari. Ho seguito a Casteldebole tutti gli allenamenti in queste settimane: l’unico mio impedimento è quello di non poter espormi per troppe ore a un sole forte. Ma non sono mai mancato un giorno. Nulla mi impedisce di lavorare e andare in panchina. Non è questo il momento per analisi calcistiche sull’ultimo periodo, sul mercato, sulla gestione di alcune situazioni che non mi hanno trovato d’accordo”

Mihajlovic ha voluto poi fare un ringraziamento speciale a diverse persone:”Ora, nel ricordare tanti momenti unici e indimenticabili, voglio solo dire grazie. Grazie agli appassionati tifosi del Bologna. Alla società, con qualche mia lecita esclusione. Al presidente Saputo che mi ha permesso di lavorare qui per tre anni e mezzo, dimostrandomi a lungo fiducia. Ai vecchi dirigenti di questi anni, da Claudio Fenucci a Walter Sabatini a Riccardo Bigon, che mi sono sempre stati vicini, in campo e fuori. Al settore medico, della comunicazione, e a tutte le componenti che lavorano per il Bologna ogni giorno con amore e passione. Al mio staff, che mi ha sempre supportato. Ai miei giocatori che in queste stagioni non si sono mai tirati indietro: spero di averli migliorati e fatti crescere. Hanno sopportato i miei rimproveri, a volte duri, e mi hanno dimostrato in più occasioni, commuovendomi, di volermi bene come io ne ho voluto sinceramente tanto a ognuno di loro. Ringrazio infine l’ospedale Sant’Orsola, una delle eccellenze di questa meravigliosa città e cito, per tutti, la dottoressa Francesca Bonifazi”.

La lettera è terminata con un forte augurio al Bologna:”Auguro al Bologna e a tutti i tifosi i migliori successi sportivi: al mio successore lascio un gruppo sano, una cultura del lavoro e, credo, dei valori importanti condivisi con questo ambiente. Ci rivedremo, spero presto, sul campo. Qualunque maglia vestirò, non sarò mai un avversario, ma sempre uno di Voi”.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)

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