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Gazzetta – Sartori: ”Ilicic è un’idea. Sognare fa bene”

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Giovanni Sartori, nuovo capo dell’Are Tecnica del Bologna da circa un mese, ha rilasciato un’intervista alle colonne odierne della Gazzetta dello Sport.
Di seguito le sue parole.

”Ho capito subito che qui ci sono grandi aspettative. Quando sono arrivato a Bergamo mi è stato chiesto di ripetere quanto fatto al Chievo, oggi invece a Bologna mi si chiede di ripetere le cose fatte all’Atalanta, e le cose sono molto diverse. 
Il mio segreto? Il mio modus operandi è lo stesso da 29 anni: passione, amore, e scrupolosità. Negli ultimi anni ho aumentato il senso di coscienza e responsabilità, dal momento che i costi sono cresciuti. Sono pronto a collaborare con Di Vaio e gli altri osservatori. Per ogni ruolo io mi segno una lista di dieci giocatori. All’inizio non sarò spesso in viaggio, mi muoverò maggiormente durante la stagione.
Cosa vorrei nel Bologna? Sono le stesse che chiede Saputo: tagliare il record dei 52 punti, valorizzare i giocatori e un calcio che possa divertire e portare risultati. Il Bologna che ho in mano oggi secondo me è più forte dell’Atalanta in cui sono arrivato anni fa. Ci sono più ragazzi giovani. Ci vuole tempo per far nascere un ciclo, io e il presidente siamo d’accordo. L’entusiasmo per fare bene c’è. Sarebbe importante non sbagliare fin da subito in Coppa Italia.
Mio padre? Era tifoso del Bologna, era innamorato di Pascutti. Mi ha portato spesso a San Siro per vedere i rossoblù. Ricordo che nel 1979 il Milan riuscì a vincere uno scudetto dopo aver pareggiato 0-0 con il Bologna, e io ero in tribuna perché allora in panchina non ne andavano 12 come accade oggi. E pensare che sarei potuto a venire sotto le due torri già da calciatore, ma al mio posto fu preferito Vincenzi
Non ero un attaccante che segnava spesso, tuttavia aiutavo tanto gli altri compagni.
Arnautovic? Sarà il nostro trascinatore, il nostro punto fermo, l’uomo in più. Deve essere un riferimento per tutti.
Ilicic? Ha tantissimi estimatori. Sono stato io a portarlo a Bergamo anni fa, credo molto in lui. E’ un’idea. Tutti lo vorrebbero.
Le parole di Percassi? Beh, a questo punto spero che sia lui a stupire me.
Mihajlovic? Lo sento tutti i giorni due volte. E’ sempre ottimista, deve essere un esempio per tutti. Ha grande voglia di tornare, al suo Bologna ci pensa sempre, e vuole che sia una squadra competitiva. Dobbiamo ancora conoscerci bene dal punto di vista lavorativo e lavorare fianco a fianco, e lo faremo.
Il mercato? Sto trattando diversi calciatori, ma non faccio nomi.
Le cessioni? Se mi chiedete oggi di Orsolini, vi dico che secondo me rimarrà. Svanberg e Hickey sono i probabili partenti. Tutti oggi nel calcio devono vendere per fare acquisti. Poi ci sarà il tema dei rinnovi: abbiamo tanti giocatori in scadenza tra due anni, e vogliamo evitare altri casi Svanberg.
Theate? Vogliamo che rimanga, vale di più di quanto ha mostrato fino ad adesso.
L’Europa? Non la nomino, si vedrà mano a mano che il cammino andrà avanti. Negli ultimi anni l’Atalanta ha saputo sfruttare gli errori delle altre squadre, ma oggi tutte le grandi sono tornate. Però è giusto e sano sognare, sempre restando con i piedi per terra.
Il mio soprannome ”Cobra”? Ivone De Franceschi mi diceva che sono uno che non molla mai nelle trattative, finisco con lo sfinire tutti e poi parto con l’affondo”.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport – Matteo Dalla Vite)

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