Dallinga: un gol da sogno

In mancanza di fuochi d’artificio dalla curva, ieri il Bologna li ha fatti in campo. 2-0 secco contro il Napoli che arrivava al Dall’Ara da Campione d’Italia in carica e capolista. La vittoria significa meno 3 punti da Inter e Roma in vetta alla classifica. A segnare il primo gol è Thijs Dallinga che poi commenta «Che bello essere lassù tra le primissime della Serie A».

Nell’entusiasmo di fine partita l’olandese commenta: «Bellissimo festeggiare nel nostro stadio con i nostri tifosi»

A fine partita tutta la squadra festeggia sotto la curva un risultato tanto importante. È proprio allora che si mostra il valore caratteristico di questo Bologna: essere squadra, anzi famiglia. Non solo per il figlio di Dallinga che si unisce all’entusiasmo di tifosi e giocatori per il gol del papà e la vittoria rossoblù. Ma anche Pessina che -da fratello minore di tutti- viene portato in trionfo. Un gruppo affiatato e unito oltre che di valore, merito di Vincenzo Italiano.

Il gol

È il primo gol di Dallinga in questo Campionato (mentre in Europa era andato a segno contro lo Steaua) e il nono complessivamente da quando veste la maglia rossoblù. Arriva al 50′ dopo un primo tempo di difficoltà per il centravanti: pochi palloni disponibili in area, contrasti persi, imprecisione nei passaggi. Il suo merito è stato quello di rimanere sempre dentro la partita, fino a quando non gli si è presentata l’occasione giusta. Allora non ha esitato, una carezza d’esterno per un gol pesantissimo. In fondo, ci è abituato: la scorsa stagione contro il Borussia Dortmund fu lui a segnare il temporaneo pareggio poi trasformato nella prima vittoria in Champions.

«Il gol? Cambiaghi mi doveva qualcosa dopo l’assist che gli ho fatto contro il Pisa» scherza Dallinga a fine partita, riconoscendo il ruolo del compagno che da subentrato ha spaccato la partita. La rete dell’olandese segna due svolte: una per il Bologna che conquisterà la vittoria, una per Dallinga stesso che sblocca il gol in questa stagione prima di quanto avesse fatto lo scorso anno (a dicembre contro il Torino). Dopo aver spiazzato Milinkovic-Savic si siede sotto la curva e si prende gli applausi. Bologna l’ha ritrovato, lo festeggia e non vuole perderlo.

Fonte: Dario Cervellati, Stadio

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