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Heggem: «Se nel calcio vuoi arrivare al top devi essere un po’ pazzo»

Il centrale norvegese si perde tra le vie di Bologna, raccontandosi ai microfoni di una tv nazionale

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Calciomercato, ecco Torbjørn Heggem (© Bologna FC 1909 via Facebook)
Torbjørn Heggem (© Bologna FC 1909 via Facebook)

Heggem è arrivato in punta di piedi. Lo ha fatto nel frenetico contesto del calciomercato estivo. Il trasferimento dal West Bromwich Albion al Bologna, ha fruttato agli inglesi 7.5 milioni di euro di parte fissa, a cui sommare, al verificarsi di determinate condizioni, ulteriori 2.5 milioni di bonus, per un totale di 10 milioni. Il centrale difensivo è finora il miglior acquisto estivo della società rossoblù. Il tempismo dell’intervento, la rapidità senza palla e la capacità di giocare con entrambi i piedi ne descrivono la qualità nello stare in campo. Heggem si è calato totalmente nell’idea di calcio del Bologna e di Italiano, rendendosi imprescindibile in questo primo scorcio stagionale.

La nazionale e gli inizi

Elemento fondamentale non solo nel Bologna: Heggem si è preso anche la nazionale norvegese. I “vichinghi” sono vicinissimi al sogno Mondiale, competizione che non giocano da 28 anni. E pensare che la prima convocazione per il difensore, risale ad un anno fa esatto, quando Heggem giocava nel WBA. Ora è il titolare nella retroguardia della nazionale. La fidanzata Karianne, atleta anche lei (velocista della nazionale), sintetizza il momento del centrale difensivo: «É pazzesco vedere come sia cambiato il mondo di Torbjorn nell’ultimo anno». Tutto questo nasce da un talento ben preciso, ma parallelamente, anche da una cieca convinzione nei propri mezzi: «Da piccolo ho praticato tanti sport. Ma tra lo sci di fondo, il salto in lungo e il lancio del giavellotto portavo sempre con me un pallone da calcio». Ha così convinto i genitori a costruirgli un campetto in erba sintetica nel garage di casa, perché a Trondheim, città natale del 26enne, non sempre si può giocare fuori: «I miei genitori mi hanno facilitato nel mio percorso ma mi hanno sempre posto una condizione: noi ti aiutiamo nella tua passione ma tu devi dare sempre il cento per cento».

Recentemente

Heggem ha coltivato il sogno e si è perfezionato, lavorando duramente per arrivare a determinati livelli: «Al Rosenborg il mio allenatore era scioccato per quanto lavoravo prima e dopo l’allenamento con i compagni. – una conseguenza per il professionista a cui dice di ispirarsi – Mi ispiro a Ander Ericsson, lo psicologo svedese che sosteneva che per riuscire in qualche cosa bisogna dedicarvi almeno diecimila ore». E sul Bologna? «Sono passato dalle certezze inglesi all’incertezza di un campionato nuovo e importante come la Serie A. Ho valutato a lungo questo cambiamento ma quando ho visto che un club come il Bologna, che non butta via i soldi, era disposto a investire così tanto su di me mi sono deciso». Heggem è centrato, possiede la mentalità che serve nell’emisfero calcistico. E senza eccessi si è preso il Bologna europeo e la nazionale (quasi) mondiale.

Fonte: Massimo Vitali, il Resto del Carlino

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