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I Turṡût

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I Turût

(i torresotti)

 

Per mandare nel dimenticatoio le poco esaltanti vicende della campagna trasferimenti rossoblù, ch’al vâga incôsa int al panirån d Cuccoli, inauguriamo questa settimana il filone della rubrica dedicato ai sît dla nòstra bèla Bulåggna e ci occupiamo del turòt ed Pôrta Nôva, già baluardo difensivo di Bologna, posto alla fine dell’omonima strada e sede di torbide storie medievali.

Attorno al XII secolo, o forse anche prima, comunque ai tempi in cui as tirèva só äl brèg con la zirèla, la linea difensiva della città – che era a 4 (porte) – venne allargata per far fronte alle esigenze della popolazione in aumento e venne creata una nuova cinta muraria, la cosiddetta mûra dal méll, o di turût caratterizzata dai torresotti, o serragli, che le hanno dato il nome.

Questi torresotti, ne restano ancora quattro, erano adibiti anche ad abitazione ed erano in una curiosa ed ambigua posizione, poiché avevano l’ingresso entro le mura e le finestre aperte sull’esterno.

Ed infatti uno di questi, quello di Porta Nova, è legato alla triste vicenda di żintîl ed Budriôl che stava propi lé d cà sul finire  del ‘400 e, visto che abbiamo più notizie sulla sua morte che sulla sua vita, è inevitabile che l’immaginazione corra sotto i portici ispirando diversi racconti sui misteri di Bologna.

Gentile non era un terzino gobbo, ma una signora, pare colta e affascinante, appassionata di rimedi naturali che si fece una fama come guaritrice, una sorta di sanpîra dell’epoca. Purtroppo le sue frequentazioni altolocate le attirarono maldicenze, invidie e sospetti, èter quèl che såtta i pôrdg an manca mâi,  tanto che, maga o cospiratrice che fosse, fu accusata di instariarî, di stregoneria, torturata ed arsa viva ai quatôrg’ ed lói dal 1498 davanti alla chiesa di San Domenico: ….quand as dî un lavurîr da Santufézzi.

Intinimôd, ad ogni buon conto, parlando delle vecchie storie di Via Porta Nova vi siete scordati per un po’ delle vicende del Bologna?

Si sente risuonare nell’aria la risposta:  Ói… prezî al brèg ed Dêlmo.

Alé Bulåggna !

 

Prémm ed febrèr 2013

Gallo

 

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