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Il Bologna costruisce sui suoi tre pilastri

Tanti i giocatori e le scelte a disposizione di mister Italiano, che spesso mischia le carte in tavola, ma difficilmente rifiuta di affidarsi ai suoi fedelissimi

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Jhon Lucumì, primo gol in Champions League (© Bologna FC 1909)
John Lucumì (© Bologna FC)

Vero, Italiano non ha fedelissimi, così come non ha titolari fissi. Ogni partita, infatti, il mister Rossoblù cambia qualche attore, perché il gioco ormai è codificato e tutti i suoi giocatori sono istruiti alla perfezione per giocarlo. Tutto estremamente vero, certo, ma c’è un però. Il però, questa volta, rappresenta l’eccezione, l’estrema affidabilità di tre figure speciali su cui poggiano gran parte dei successi del Bologna, una colonna vertebrale che guida la squadra verso il successo.

Udinese - Bologna (© Bologna FC)

Udinese – Bologna (© Bologna FC)

Lucumì, Ferguson, Odgaard: il Bologna torna ad affidarsi ai suoi pilastri

Eccoli, esattamente loro tre: John Lucumì, Lewis Ferguson e Jens Odgaard. All’appello manca, causa infortunio, ovviamente Remo Freuler, ma anche senza lo svizzero si può dire che le fondamenta alla base di questa squadra siano solide. Perché è vero, spesso le partite te le fa vincere Orsolini, altra pietra fondante di questa squadra, ma alla fine l’equilibrio e la sicurezza in entrambe le fasi sono proprio loro tre a garantirtele.

Inattesa, in un certo senso, la presenza di Lucumì e Ferguson. Per il primo, ovviamente, a destare dubbi erano i continui avvicendamenti extra campo, tra rinnovo, proposte dall’estero e desideri di lasciare Casteldebole. Sensazioni contrastanti, che di certo hanno turbato Jhon, culminate con l’erroraccio a Roma. Da quel momento in poi, però, il colombiano si è rialzato, è tornato a giocare e, soprattutto, a divertirsi, ed ora comanda la difesa Rossoblù. Per Ferguson, invece, a parlare erano le condizioni fisiche. Il rientro dal crociato, si sa, non è mai semplice, cambia la muscolatura, cambiano i meccanismi e, soprattutto, il rischio di infortuni muscolari si alza ancor di più.

Lewis Ferguson in Bologna-Genoa (©Bologna FC 1909)

Lewis Ferguson in Bologna-Genoa (©Bologna FC 1909)

Infortuni che, ovviamente, hanno continuamento colpito lo scozzese dopo il suo rientro. Nonostante gli stop, però, Fergie con la cura Italiano è diventato il tuttocampista che Bologna stava aspettando, capace di dettare le geometrie, gestire il possesso ed essere appoggio fondamentale per le situazioni offensive. Ora all’appello manca solo il ritorno al gol, ma Lewis lavorerà anche per quello. Gol che, al contrario, non mancano ad Odgaard, presenza fondamentale del calcio di Italiano. Cresciuto e plasmato dal mister, Jens è diventato l’arma in più dell’attacco Rossoblù.

Fonte: Claudio Beneforti – Stadio

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