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Il Bologna si trova a un crocevia

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Il mercato di riparazione si è concluso ormai da qualche giorno senza apparenti colpi di scena. Un mercato probabilmente da 5 visto che non è stata soddisfatta la richiesta dell’allenatore di comprare una punta. Vero è che di punte adatte alla tipologia di gioco di Mihajlovic ce ne sono poche, ma ancora più vero è che hanno prezzi esorbitanti. Il Bologna, nel mese di gennaio, si è trovato per la prima volta in questo campionato al bivio tra due strade: la prima “classica”, che come gli anni scorsi doveva comprare per forza per un discorso di salvezza, acquistando Sansone e Soriano, o per cercare lo scatto europeo, ricoprendo di soldi l’Atalanta per Barrow; la seconda, forse più intelligente, di pazientare in vista dell’estate. La società, guardando la classifica, lo score di una vittoria nelle ultime undici partite, e la carenza di goal del reparto offensivo, ha scelto di correre un rischio scegliendo la seconda via. La punta, quindi, non è arrivata; mentre sono arrivati tre difensori, uno potenzialmente titolare, una riserva duttile e uno di prospettiva.

Dopo la prima decisione adesso se ne presenta un’altra, ma questa è più complicata perchè non dipende solamente dai rossoblù. Tutti sappiamo quanto il verdetto del campo possa talvolta essere crudele e questo è il crocevia che il Bologna dovrà fronteggiare già a partire da domenica. A Parma i felsinei decideranno il loro prossimo futuro: in caso di sconfitta sarà una guerra alla salvezza, dato che i ducali si porterebbero a quattro punti dai felsinei; in caso di vittoria sarà una bella boccata d’ossigeno che li staccherebbe di ben dieci lunghezze e tranquillizzerebbe nuovamente tutto l’ambiente.

Le prossime partite di questo campionato molto strano sono appunto Parma, Benevento, Sassuolo e Lazio. Se nel girone d’andata i rossoblù avessero ottenuto 9 punti contro questi avversari nessuno avrebbe potuto recriminare nulla; invece ne ha raccolti solo 3 nell’exploit col Parma. Quindi perchè non riscattarsi proprio nel girone di ritorno?

Numerosi sono gli errori di distrazione dei singoli più che di un reparto intero ed è proprio questo particolare quello che evidenzia Mihajlovic durante le sue conferenze stampa: la cura dei dettagli. Il Bologna non rappresenta la classifica che ha. È una delle squadre più giovani del campionato e pecca proprio di errori di gioventù. La dirigenza, dalla promozione in Serie A nell’ormai lontano 2015, ha scelto di sposare questo progetto, perchè solo attraverso questo si possono alzare le speranze di regalare soddisfazioni a una piazza amante del pallone. Comprare a poco per rivendere a molto e migliorare di anno in anno la qualità della rosa. Se in sei anni è stato fatto ancora troppo poco è anche perchè le offerte arrivate a Casteldebole non sono state reputate soddisfacenti rispetto al valore dei giocatori e quindi la società ha, giustamente, preferito non svendere.

Ora la domanda è semplice, seppur la risposta sia complicata da dare: perchè rischiare di incorrere in una possibile retrocessione quando possiedi già una base solida sulla quale hai lavorato da anni, piuttosto che comprare, anche in prestito, il tassello che ti manca da tempo per soli sei mesi?

Il campionato è entrato nel vivo, siamo nel suo periodo centrale dove si delineano i veri obiettivi di classifica. Adesso è il momento di mandare, come si dice nel biliardo, la palla in buca e decidere di che pasta si è fatti.

 

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