Bologna FC
Il Confrontista – 18 Set
Il Bologna torna da Udine con un punto, un po’ di rimpianti e qualche speranza.
I timori della vigilia oltre che da Guidolin & Di Natale nascevano da un dato storico. La trasferta in terra Friulana veniva infatti dopo la sosta per la Nazionale e si sa che alla ripresa del campionato i colori rossoblu difficilmente brillano: a parte l’anno scorso all’Olimpico con la Roma (vittoria per 3 a 2 in rimonta con Diamanti e Gilardino sugli scudi, ma anche grazie alle scelte Zemaniane…), dal nostro ritorno in serie A avevamo raccolto solo sconfitte (quattro) in altrettante gare.
Invece lla banda di Pioli ha messo in campo, dopo la scialba prestazione fuori casa all’esordio di Napoli, una carica diversa (le 4 ammonizioni rimediate in un certo senso lo testimoniano) spostando il proprio baricentro in avanti ed aggredendo gli avversari da subito, senza aspettarli nella propria meta’ campo. Nelle poche occasioni in cui questo non e’ stato fatto sono arrivati i pericoli per la nostra porta. Ma domenica a Udine quasi tutto e’ girato bene: sulla mediana Della Rocca e Pazienza (si’, proprio lui!…) hanno corso e rincorso gli avversari e fatto intravvedere che una volta riconquistato il pallone non esiste solo il gioco orizzontale a cui il buon Rene’ ci ha abituati. Qualche verticalizzazione si e’ vista, magari senza seguito o finalizzazione (Bianchi si e’ dato da fare molto, ma con poca sostanza…), ma gia’ cosi’ l’Udinese non e’ stata libera di giocare senza pressione. In avanti Moscardelli si e’ confermato come il nostro attaccante più’ in forma , dal punto di vista fisico, con molta corsa ed applicazione nelle due fasi. Ma a differenza della partita con la Samp a Udine ha visto molto meno la porta. Ci puo’far stare. La nostra difesa ha avuto alti e bassi. Oltre al gol, costruito nella nostra area in piena libertà dalla coppia di attacco friulana, abbiamo visto situazioni da “gollonzo” che solo la presenza di Curci, finalmente concentrato e reattivo, ha sventato. Molto bene il nostro estremo difensore in pieno recupero rispetto alle papere da laghetto dei Giardini Margherita con la Sampdoria. Bene anche Natali che ha sempre tenuto egregiamente la posizione. Sufficienti Cech e Garics, che si sono fatti notare non solo in fase difensiva, ma anche sulle fascie: a Udine i soliti cross altezza “meteo” non si sono visti e di questo ne dobbiamo dare atto. Non bene Antonsson, colpevole di non aver francobollato a dovere Di Natale nell’ultimo quarto d’ora della partita. E li abbiamo pagato dazio, lasciando due dei tre punti potenziali che un divino Alino ci aveva messo su un piatto d’argento con una punizione ai raggi infrarossi che solo lui sa teleguidare con quel piede sinistro. Gran bel gol!
I greci ed i cambi non mi hanno lasciato soddisfatto: Kone’ dopo la pera incredibile con la Samp se non fa qualcosa da cineteca ti lascia con l’amaro in bocca…A Perez e Cristaldo riconosciamo l’attenuante dell’ancora limtato ritmo partita, anche se l’argentino in una ripartenza ha fatto capire di avere dei numeri, smarcando divinamente di petto un Moscardelli che purtroppo non ne aveva gia’ piu’per il tanto correre. Lazaros invece e’ entrato in campo male, perdendo palloni,senza incidere. Sei fresco, entri sull’1 a 0 per noi e non ci butti l’anima? Non ci siamo. Forse anche Pioli poteva fare una scelta diversa, magari mandando in campo Crespo che a Napoli non aveva avuto un brutto impatto ed infoltendo la retroguardia a presidio del risultato insperato. Gia’ Pioli…a lui comunque io concedo tutto. Anche quest’anno, dopo tanti proclami si ritrova a dover amalgamare una squadra diversa in 6/11 rispetto a quella dell’anno scorso, dovendo trovare la quadratura del cerchio cammin facendo. Come Stefano ha dichiarato, il primo obiettivo e’ quello di migliorare le prime 10 giornate rispetto all’anno scorso: 7 punti, con 7 sconfitte, 1 pareggio e 2 vittorie, 16 gol subiti e 12 segnati ed ultimo posto in classifica. Migliorare questa partenza sara’ l’inizio per riposizionare la famosa asticella. Il dubbio e’ che per innalzarla l’operazione possa richiedere a Stefano uno sforzo maggiore di quello richiesto a Nick Sloane per il parbuckling project del Concordia. Li almeno tutti han lavorato per lo stesso obiettivo. Nel Bologna invece ogni estate gli esiti del mercato hanno lo stesso effetto dell’inchino all’isola del Giglio: Pioli si ritrova sempre uno scoglio di granito che gli affonda la nave una volta all’anno!
E questo non e’ un problema del solo Pioli. Le partenze del Bologna da quando siamo tornati in A (questa e’ la sesta stagione) non sono mai state esaltanti: nelle 18 partite complessive disputate il Bologna ha raccolto in totale 13 dei 54 punti in palio, con 2 vittorie, 7 pareggi e 9 sconfitte, segnando 14 gol e subendone 29.
Diciamo che l’obiettivo di migliorare le prime dieci giornate e’ un obiettivo importante, fissato da un allenatore ben consapevole dei limiti della propria squadra. Aggiungiamo poi che l’eventuale opera di salvataggio di qualcuno dei giocatori della rosa sino ad oggi “scomparsi” (…) sarebbe propedeutico alla causa. Dopo Pazienza, pensare di recuperare per il campo di gara un Robert Acquafresca o un Jimmy Gimenez, così come un Crespo, lanciando magari qualche giovane tipo Radakovic, Alibec e Laxalt, corrisponderebbe per Pioli all’aver rimesso in navigazione la Concordia con tutti i suoi 4000 passeggeri.
Un impresa impossibile, ma noi tifosi rossoblu’ viviamo di sogni! Forse in quel caso anche il comandante Schettino griderebbe…
FORZA BOLOGNA!
Un saluto a tutti da Beppesavo
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