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Il Corriere di Bologna – La notte del Diana

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30 maggio 1999: spareggio fra Bologna e Inter, i rossoblù battono i meneghini e si qualificano per la Coppa Uefa. Una storia apparentemente a lieto fine ma inasprita nel suo epilogo dalla conferenza stampa di Carlo Mazzone, che sancirà la definitiva separazione fra il tecnico ed il presidente Gazzoni. Al termine delle dichiarazioni dell’ex allenatore rossoblù, parte dei suoi sostenitori si recò in via Indipendenza per contestare il numero uno dei felsinei, in quella che lui stesso descriverà negli anni a venire come “la notte del Diana”. Dopo la notizia della sua dipartita, uno dei tifosi che al tempo lo contestarono, Davide Lorenzini, ha voluto ricordarlo su Facebook: «Ti ho amato, odiato, contestato, mi ricordo quando cacciasti Mazzone ed al Diana ti gettai un kiwi in testa. Ma mi hai fatto vedere e vivere l’Europa, facendo toccare a Bologna il punto più alto sotto la tua guida, con Andersson, Kolyvanov, Antonioli, Baggio, Signori, Locatelli, Cruz. Bologna ti porterà sempre nel cuore: ciao Presidente». Nonostante il gesto di protesta di ormai ventennale memoria, ci fu occasione per Davide (come per tanti altri) di scusarsi con Gazzoni nel 2015 con uno striscione che recitava “Bentornato Presidente e scusaci”, con quest’ultimo che non ci pensò due volte ad andare incontro ai tifosi. «Ricordo che lo incontrai fuori dallo stadio e gli dissi di essere quello del Kiwi del Diana. Lui in modo molto pacato mi disse “Ragazzo, sono cose che capitano. Ma ora smettila di darmi del lei”. Questa cosa mi colpì molto». Anche Eros Palmirani, direttore e titolare del Diana, ha un ricordo particolare di quell’episodio: «Quella sera Gazzoni era in compagnia di Montezemolo, Borgomanero e Martini. Ricordo i kiwi e altra frutta che venne lanciata. Arrivò la polizia, ma lui sistemò le cose a modo suo: con il dialogo». Assiduo frequentatore del locale, Gazzoni frequentava spesso il ristorante di via Indipendenza con la famiglia, dove aveva anche un tavolo preferito, arrivando addirittura a renderlo iconico anche grazie alla sua presenza in quella notte divenuta poi famosa sotto le due Torri: la notte del Diana.

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