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Il Gioco della Torre – Bologna – Napoli

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In questa quinta giornata di Serie A il Bologna scenderà in campo oggi alle 18 contro il Napoli, nella splendida cornice di un Dall’Ara vicino al tutto esaurito. I Felsinei, reduci da un pareggio in quel del Bentegodi nella scorsa giornata, ospitano i Campioni d’Italia impegnati durante la settimana in Champions League, dove hanno iniziato con una vittoria, ma che devono riscattare un inizio tentennante in campionato.

Il Gioco della Torre è un gioco semplice: immaginiamo di essere in cima alla torre degli Asinelli e immedesimiamoci in entrambi gli allenatori. Lo scopo del gioco è scegliere un giocatore avversario per reparto, solitamente quello che si reputa più pericoloso, e buttarlo metaforicamente giù per vincere la sfida.

Se fossi Thiago Motta chi butteresti giù?

Giovanni Di Lorenzo: il capitano del terzo scudetto della storia partenopea è tra i pilastri di questa squadra, non solo per la fascia che porta al braccio ma per la qualità che fornisce sulla fascia destra sia a livello difensivo che a livello offensivo. Di Lorenzo è sicuramente, ad oggi, il miglior terzino destro italiano e ha dimostrato di poter creare problemi agli avversari in Italia e in Europa: suo il gol del vantaggio nel mercoledì di Champions per il Napoli, giusto un monito.

Piotr Zielinski: un’estate su “chi va là” per un veterano dello spogliatoio azzurro, tra voci di mercato e un rinnovo non ancora firmato, il polacco alla fine ha scelto di rimanere dove la sua esplosione calcistica ha avuto la massima espressione. Il suo inizio di campionato ha dimostrato come sia fondamentale il suo lavoro per il Napoli: una mezz’ala che gravita sulla trequarti e che può spezzare le linee avversarie sia con un buon tiro da fuori e sia con tempi d’inserimento calibrati alla perfezione. Quando è in giornata può far male.

Victor Osimhen: la scelta era tra il capocannoniere della scorsa stagione o tra il miglior giocatore della scorsa stagione, e cioè Khvicha Kvaratskhelia. Scegliamo il primo perché sembra non aver mai staccato la spinta dalla scorsa stagione: questo è un segno di svolta anche per sé stesso, se vuole diventare definitivamente un grande nel panorama calcistico europeo, almeno a livello di punta centrale. Ha incominciato mettendo a segno già tre gol in quattro partite in A e sfiorando la rete anche in Champions League: è sicuramente il pericolo maggiore davanti.

Se fossi Rudi Garcia chi butteresti giù? 

Victor Kristiansen: uno dei volti nuovi della rosa Rossoblù, il quale si è già conquistato la fascia sinistra e uno status importante per quello che ha dimostrato nelle prime uscite. Il Bologna più volte si è appoggiato sulle sue discese offensive nelle ultime due partite, che sono quelle disputate dal danese, sfruttando un tempo d’inserimento notevole. Anche in fase difensiva ha dimostrato di poter dire la sua: sicuramente potrà essere un fattore. 

Michel Aebischer: nessuno avrebbe pensato a lui, ma invece è così. La spiegazione sta tutta nelle parole di Thiago Motta: «Michel vede le cose prima degli altri» e nel ruolo che ha più nelle corde, e cioè la mezz’ala, Thiago ha ragione da vendere. Con il Cagliari e con il Verona lo svizzero ha compiuto un paio di salvataggi più che provvidenziali e ad oggi è davvero un fattore nel centrocampo Rossoblù, perlomeno in fase difensiva. Toglierlo dal campo minerebbe un equilibrio che sta dimostrando di portare per davvero giornata dopo giornata: non ruberà l’occhio, ma lì in mezzo Michel Aebischer oggi conta molto.

Joshua Zirkzee: si, ancora lui. Soprattutto in una giornata in cui gli avversari non si presentano con la coppia di centrali titolari, potrebbe fare la differenza: a Verona si è acceso solo nella seconda frazione, ma con un paio di giocate stava per portare la partita sul binario dei Rossoblù. È tra gli imprevedibili, il più imprevedibile, perché non sai mai cosa aspettarti da lui là davanti.

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