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Il Gioco della Torre – Verona – Bologna

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La quarta giornata di Serie A propone come primo monday night della stagione Verona – Bologna. Le due squadre hanno iniziato con il piede giusto questo campionato 2023-2024, arrivando rispettivamente con 6 e 4 punti, e la partita di stasera potrebbe rappresentare un primo scatto abbastanza importante per chi coglierà l’occasione.

Il Gioco della Torre è un gioco semplice: immaginiamo di essere in cima alla torre degli Asinelli e immedesimiamoci in entrambi gli allenatori. Lo scopo del gioco è scegliere un giocatore avversario per reparto, solitamente quello che si reputa più pericoloso, e buttarlo metaforicamente giù per vincere la sfida.

Se fossi Thiago Motta chi butteresti giù?

Lorenzo Montipò: licenza d’autore, perché nel reparto difensivo contiamo anche i portieri. Montipò non ha bisogno di presentazioni: ha dimostrato più volte la sua affidabilità sia nella prima stagione sotto la guida di Tudor e sia l’anno scorso quando, nello spareggio salvezza contro lo Spezia al Mapei Stadium, ha letteralmente tenuto lui il Verona in Serie A. 

Michael Folorunsho: il giocatore di proprietà del Napoli ha avuto un impatto davvero considerevole con la Serie A: nelle prime due partite, nelle quali gli Scaligeri hanno ottenuto 6 punti, è stato tra i migliori della compagine veneta, dimostrando di essere pronto a rimanere a livelli alti. Qualità e quantità per lui, che potrebbe essere una spina nel fianco abbastanza fastidiosa in mezzo alle linee.

Cyril Ngonge: scelta quasi obbligata, è nettamente l’attaccante più pericoloso dell’Hellas e lo ha dimostrato in più occasioni sia nella scorsa stagione, dove è stato lui a dare la scossa da gennaio in poi con gol e assist e segnando anche nello scontro salvezza con lo Spezia, e sia quest’anno dove ha già timbrato il cartellino. Cercato proprio dai Rossoblù in estate, che però non hanno affondato il colpo per le richieste degli Scaligeri: ci auguriamo non se la sia legata al dito.

Se fossi Marco Baroni chi butteresti giù?

Stefan Posch: l’austriaco ha iniziato la stagione con il piede giusto, dimostrando di aver recuperato la forma che tanto bene ha fatto al Bologna nella scorsa stagione. È un po’ una scelta strategica questa: l’alternativa non garantisce il lavoro che compie l’austriaco nelle due fasi.

Lewis Ferguson: lui, come Posch, ha dimostrato di aver riacquisito lo smalto dei giorni migliori e il “tuttocampista scozzese” è un’arma molto pericolosa con i suoi inserimenti tra le linee. Che parta da mezz’ala o da trequartista il lavoro nella doppia fase è fondamentale per gli equilibri di questo Bologna. 

Joshua Zirkzee: è il volto di questo nuovo Bologna e ha dimostrato di voler esserne l’attaccante principe. Incide con il suo lavoro sporco, incide con la tecnica nel trovare il pertugio per servire il compagno lanciato e sembra essersi messo in testa di voler incidere anche muovendo la rete personalmente.

 

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