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IL GRILLO PENSANTE – Bologna si divide

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Foto Alessandro Sabattini/Getty Images


Che le previsioni meteo sul cielo di Bologna promettessero turbolenza per i prossimi mesi estivi era apparso subito chiaro dal rientro in Italia di Joey Saputo quando, un istante dopo essersi congedati dal mega summit col magnate canadese, Mihajlovic e Sabatini confessavano a denti stretti realtà poco rassicuranti, vere e proprie ammissioni di disarmo in vista dell’imminente arena del Calciomercato. In sostanza non c’è trippa per gatti, per comprare è indispensabile vendere. Il Covid-19 ha serrato a doppia mandata anche le casse rossoblu.

 

Sinisa ha ammesso di veder svanire la sua ambizione di trattenere tutti i pezzi pregiati e di piazzare un paio di colpi di spessore nei soliti posti vacanti (quel centravanti e quel difensore centrale che sembrano diventati rebus irrisolvibili) e il guru Walter, in risposta, ha preannunciato che entrambe le caselle verranno riempite con nomi non banali ma al prezzo di un paio di giovani di valore in rampa di lancio. Una coltellata al cuore della tifoseria nell’anno in cui, seppur con risultati poco brillanti, si incominciava a intravedere una sorta di impalcatura meno traballante del solito, un telaio più stabile fatto di legno giovane che prometteva di sostenere negli anni futuri la sospirata ascesa rossoblu.

Il Direttore dell’area tecnica, stuzzicato sui profili indiziati a fornire ossigeno al bilancio, ha indicato ad esempio quell’Emanuel Vignato (“Mi stupisce che nessuno ce l’abbia chiesto”) le cui prodezze contro la Fiorentina sono ancora nitidamente impresse negli occhi di tutti i supporters; diventa complicato parlare di una carezza al giocatore, il tempismo sospetto fa pensare più ad un invito verso potenziali acquirenti per un talento cristallino che con i 3 assist di domenica scorsa si è insinuato con prepotenza nell’almanacco dei record (2° giocatore più giovane dopo Mateo Kovacic nel 2014 ad aver fornito 3 assist in una gara di Serie A , 2° Millennial ad aver fornito 3 assist in una partita tra i 5 top campionati europei dopo Giovanni Reyna del Borussia Dortmunt nel 2020 – dati di Opta da quando vengono rilevati dalla stagione 2004/05). Pochi gg dopo il tiro è stato corretto con “Garantiamo che non indeboliremo la squadra, anzi la rinforzeremo. Non smantelleremo, le 1-2 cessioni verranno sostituite adeguatamente”. Ma ormai il timore di perdere Tomiyasu, Svanberg, Schouten, Orsolini e Vignato è diffuso, si attende solo di capire chi saranno i sacrificati sull’altare dell’equilibrio finanziario.

L’aria è relativamente tesa in città, si è creata ormai una profonda frattura tra chi sostiene una società attenta ai bilanci e che ha coniato il proprio biglietto da visita sull’ammodernamento delle infrastrutture (in settimana è stato ufficialmente presentato il progetto di ristrutturazione del Dall’Ara) e chi invece la accusa di un approccio basato unicamente sul business trascurando eccessivamente il comparto tecnico. Probabilmente c’è verità in entrambe le versioni, nei primi tempi l’imprinting manageriale ha avuto un impatto positivo e l’emergenza pandemica è un alibi attendibile ma il tempo sta progressivamente erodendo la pazienza anche dei più stoici…gli anni passano ma i risultati sportivi modesti restano. Cambiare realmente passo solo quando il nuovo stadio sarà completato (nel 2025) sarebbe una prova di resistenza difficile da superare senza polemiche.

 

In questo clima di incertezza e nervosismo, la partita di Udine è scivolata via quasi sottotraccia con un 1-1 che, sebbene metta al sicuro entrambe le compagini da qualsiasi minaccia, non le salva ancora matematicamente a 3 giornate dal termine del campionato. Ai microfoni di Sky nel post-partita, come certificazione che tutto l’interesse sul mondo rossoblu è catalizzato molto più dal futuro che dal presente, Mihajlovic è stato interrogato nuovamente su cosa occorra al Bologna per abbandonare finalmente l’area anonima della classifica, quale strategia dovrebbe essere adottata per sedersi finalmente alla tavola di chi conta; il tecnico serbo è rimasto fedele al sua proverbiale condotta schietta e trasparente, non ha esitato un istante nel ribadire quali siano le 2 pedine di valore da acquistare e quanto sia fondamentale trattenere i giocatori migliori. Ma ha anche aggiunto che sarebbe possibile soltanto “in un mondo ideale” e, purtroppo, viviamo tutt’altra realtà. Non resta che attendere pazientemente il termine della stagione ed assistere al corso degli eventi, si preannuncia una delle estati più torride degli ultimi anni.

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