Bologna FC
IL GRILLO PENSANTE – E’ un Bologna da paura
Dopo i trionfi su Napoli, Udinese e Salisburgo il Bologna non può più nascondersi: è una squadra che inizia a far paura davvero a tutti.
Innanzitutto, il nostro Bologna ha maltrattato il Napoli con il tricolore cucito sul petto. Rossoblù capaci di dimostrare di non indugiare in timori reverenziali e di non subire i clamori mediatici provenienti dalla panchina avversaria. A Udine ha poi schivato, con un secondo tempo travolgente, una buccia di banana che storicamente aveva provocato spesso e volentieri cadute rovinose. Infine, in un glaciale giovedì sera, ha schiantato il Salisburgo rilanciandosi prepotentemente anche in chiave europea. Dieci giorni che cambiano in modo netto e definitivo la percezione della nave Bologna, da mesi battente bandiera di “sorpresa del campionato” ma che ancora non aveva pienamente trasferito la percezione di poter navigare con stabilità nelle acque elitarie del calcio nostrano. Adesso, nonostante le occhiate torve provenienti dai club con pedigree, la verità non può essere negata: i rossoblu non si pongono limiti e possono fare realmente paura a tutti.
Una prima parte di novembre infestata dagli infortuni…cattivi presagi?
Eppure, a Parma, nonostante la scintillante vittoria che aveva degnamente onorato il giorno dedicato ai defunti, si era temuto per un novembre ben diverso. La clavicola di Freuler, mentre si spezzava, produceva lo stesso (terribile) suono dei sogni rossoblu che andavano in frantumi. Lo svizzero è un metronomo unico, un Gronchi Rosa nello scacchiere di Vincenzo Italiano che mai se ne è privato e mai se ne priverebbe. Neppure sotto tortura. Che saltassero gli equilibri venendo a mancare l’ingranaggio centrale del motore era quasi certezza.
Contro il Napoli, dopo una manciata di minuti dal fischio d’inizio, Skorupski ha alzato bandiera bianca per una lesione muscolare. Ravaglia sedeva in tribuna per una caviglia in disordine ed è quindi stato costretto ad esordire in Serie A il minorenne Massimo Pessina. Sul finire del primo tempo anche Rowe, che sembrava finalmente aver ingranato la marcia giusta, è incappato in un infortunio che lo ha costretto a restare negli spogliatoi nell’intervallo. E, dulcis in fundo, anche i lanciatissimi Holm e Cambiaghi sono stati spediti ai box da acciacchi accusati nelle rispettive nazionali. Decisamente un “November rain” come avrebbero cantato i Guns N’ Roses.
Dagli infortuni si è consolidata una consapevolezza: la forza del gruppo
Mentre l’infermeria si affollava il gruppo diventava più forte. Suona come un ossimoro ma la vita è fatta di momenti e i disegni del firmamento raramente sono pronosticabili. In tutto questo, i meriti più evidenti vanno all’ammiraglio Italiano, alla sua capacità di mantenere a bordo tutta la sua ciurma sia con il vento in poppa che col mare in tempesta. Gli interpreti sono cambiati ma il “sistema Bologna” ha addirittura visto lievitare il livello di gioco, i rossoblu in campo sembrano volare sulle ali dell’entusiasmo e di una straripanza fisica che sembra appartenere a chiunque sia chiamato in causa. Così Pobega e Moro non hanno fatto rimpiangere Freuler, Bernardeschi è tornato a luccicare come ai tempi d’oro, Dallinga è diventato vivace ed opportunista. Anche Dominguez è riemerso da un periodo ai margini, ricordando i motivi per i quali Gasperini lo voleva ardentemente a Roma. Ed anche perché Sartori chiese non meno di 30 milioni.
Il regista Vincenzo italiano ha la grande capacità di saper valorizzare ogni elemento in rosa
Ad emblema di tutto ciò, è stupefacente osservare che nel filotto di partite contro Brann, Napoli e Udinese la porta rossoblu sia rimasta inviolata con tre differenti portieri tra i pali. Una combinazione ai limiti della fantascienza, neppure Stanley Kubrick avrebbe osato tanto per la sceneggiatura di un film. Soltanto il regista Vincenzino da Karlsruhe ha permesso questo, elevando anche l’ultima comparsa a star hollywoodiana, invogliando un’intera città a mettersi comoda con la dispensa colma di popcorn per godersi lo spettacolo. E la sensazione più incredibile e che non risuona come una bestemmia la convinzione che il bello debba ancora venire.
E domani il Bologna affronta la Cremonese
Nel Monday Night del Dall’Ara arriva in visita la Cremonese. La classica partita in cui c’è tutto da perdere; anzi, in questa precisa occasione, c’è addirittura qualcosina in più dei tre punti (sebbene pesantissimi) in palio: lo status. La “nuova” considerazione di grande squadra passa anche dallo sbrigare pratiche scivolose senza mostrare tentennamenti.
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