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IL GRILLO PENSANTE – Recriminazioni da cancellare

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Denti digrignati, viso tirato, pugni serrati e bile in travaso: questo è pressappoco l’identikit del tifoso bolognese nella settimana che volge al termine. Eppure la vigilia della gara interna con la Roma era portatrice di grandi speranze, una sorta di prova di maturità che avrebbe dovuto mettere nero su bianco la forza di un Bologna i cui limiti e potenzialità hanno ancora contorni indefiniti; esame purtroppo fallito ma senza bocciatura, squadra soltanto rimandata in attesa di combinare alla convincente mole di gioco una maliziosa concretezza che al momento latita. L’avversario si sapeva fosse di caratura superiore ma non era atteso anche così organizzato, il lusitano Fonseca è stratega che sa il fatto suo; all’interno di una contesa tosta e incerta però il Bologna non solo era riuscito a riacciuffare la Roma con un calcio di rigore di Sansone per fallo su Soriano, ma quest’ultimo invece che tramortire (forse fatalmente) la Lupa aveva innalzato ai cieli Pau Lopez per avergli sparato addosso da pochi passi una palla platinata giuntagli al termine di una mirabile azione da video-flipper. E così, in un finale da tripla, un Bologna in superiorità numerica commette un harakiri totale, sugellato dall’incornata di Dzeko all’ultimo respiro che inchioda al terreno i piedi dei trasognanti supporter rossoblu. E’ la prima autentica bruciatura per la squadra targata Mihajlovic, una doccia ghiacciata che catapulta bruscamente alla realtà frantumando la convinzione radicatasi nel corso dei mesi che certe delusioni fossero seppellite nel passato. Ci siamo risvegliati e non siamo più invincibili. Il bunker del Dall’Ara è stato violato. Quale sarà la reazione?

La realtà dice che il Bologna di oggi (anche quello contro la Roma) è squadra vera, impudente nel guardare avversari sia gracili che muscolosi dritto negli occhi, predisposto ad utilizzare tutte le armi a disposizione senza risparmio; è ispirato dalla medesima anima guerriera del suo condottiero e fortuna vuole che siano sufficienti soltanto 3 giorni di attesa per riscattare la beffa capitolina.

Il teatro per dimostrare che lo scherzetto di Dzeko è da considerarsi alla stregua della classica buccia di banana è il salotto del Genoa, dove la squadra di Andreazzoli naviga in acque agitate per via dei battibecchi tra lo stesso allenatore e il patron Preziosi. Anche nella serata genovese si consuma una partita maschia, ruvida e combattuta, che vive inizialmente di strappi in entrambi i sensi ma che nel secondo tempo vede le mani felsinee agguantare il match in modo convinto…senza però lo squillo che spacchi la partita. Il problema della carente incisività offensiva che già albergava nei pensieri comuni acquisisce vigore al Marassi, acuita ulteriormente dalla serata poco brillante del buon Orsolini e dagli innesti forse un po’ tardivi di Santander e del gioiellino Skov Olsen (oggetto ancora misterioso che probabilmente meriterebbe più possibilità per mettersi in mostra). L’episodio propizio cade al minuto 78 quando anche Schoene viene attratto dal mirino appeso sulla schiena di Soriano e lo abbatte senza tanti complimenti in area di rigore, ma lo sciagurato cucchiaio di Sansone non si abbassa in tempo e si infrange sulla traversa facendo imprecare l’intero capoluogo emiliano. Il Bologna però non demorde e costringe il Grifone ad una stregua resistenza, opposizione che sembra destinata a cadere quando nei pressi dell’area piccola giunge un pallone ghiottissimo che viene spedito clamorosamente in gradinata. Quando in area avversaria si consuma un delitto c’è sempre Soriano vestito da maggiordomo. Per quello che produce e per la puntualità con la quale si trova sempre al posto giusto al momento giusto il suo cartellino non dovrebbe avere valore, ma il prezzo viene calmierato da un’assenza di freddezza in zona gol che è un peccato capitale per un calciatore del suo calibro.

La contesa muore pertanto a reti inviolate e per la prima volta in questo campionato il Genoa non subisce gol; anche questo dato dovrebbe far riflettere, per ambire a certe posizioni qualcosa dovrà essere escogitato per rimediare al tanto spreco offensivo. Sinisa dopo le 2 gare ha tuonato forte, inconcepibile aver racimolato soltanto le briciole.

Una settimana di rimpianti e recriminazioni che possono essere mitigate soltanto dal bottino pieno in quel di Udine, un’altra compagine in difficoltà e bisognosa di punti…proprio per questo estremamente pericolosa. Verrà probabilmente piazzato il Ropero al centro dell’attacco a far pesare massa e centimetri e potrebbe rientrare Danilo proprio in quella che è stata per molti anni casa sua; in uno stadio dove tutto il Bologna vuole riprendere la rotta dalla quale si è un po’ discostato negli ultimi giorni di venti avversi.

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