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IL GRILLO PENSANTE – Uno Zirkzee in più

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Che il Torino di Juric fosse uno scorbutico rompicapo, un muro irregolare con pochi appigli a cui affidarsi è il segreto di Pulcinella; il primo tempo ha in effetti soddisfatto le aspettative della vigilia, il Bologna è apparso privo di idee e munizioni come poche volte in questa stagione grazie alla sabbia granata che si è profondamente insinuata negli ingranaggi del motore rossoblu rendendone balbettante il funzionamento. Gli ospiti erano riusciti addirittura a passare in vantaggio con un missile di Vlasic ma il VAR è sceso come manna dal cielo a lasciare invariato il punteggio all’interno di uno scenario già abbastanza complicato.

 

La nuova capacità di saper soffrire

 

Riuscire a mantenere in equilibrio il risultato anche quando la situazione è poco fluida o perfino di sofferenza è capacità da grande squadra, in passato significava quasi matematicamente soccombere mentre ai nostri giorni capita che il poco utilizzato (ma molto considerato) Giovanni Fabbian, schierato a sorpresa, si infili in un immaginario corridoio, sfrutti un rimpallo e sbrogli la matassa con un gran goal. È il grimaldello che apre la partita, i rossoblu recuperano l’identità e nel finale ci pensa Zirkzee ad inchiodare la bara granata con un raddoppio di fattura sopraffina.

Bologna in Paradiso, nessuno ci svegli.

 

La “costante” Zirkzee

 

La mossa Fabbian è l’ennesima matta pescata dal mazzo da Thiago Motta che, in modi talvolta mistici, riesce ad azzeccare scelte a primo impatto poco comprensibili o quantomeno azzardate. Che sia fortuna o intuito poco conta, l’importante è constatare puntualmente che le variabili introdotte da Thiago Motta pagano dividendi corposi.

Fattore invece costante è l’impatto di Joshha Zirkzee nell’economia della squadra, una scommessa decisamente vinta ammirando questo ragazzone che, oltre ai 5 gol e 2 assist collezionati fin qui, sembra danzare col pallone tra i piedi grazie ad una tecnica di prim’ordine e ad un’intelligenza tattica che lo rendono un autentico regista-centravanti; tutte queste abilità sono strutturate all’interno di una potenza fisica che impedisce letteralmente ai difensori avversari di strappargli il pallone una volta in suo possesso, una cassaforte maledettamente complicata da scardinare. E’ lui l’uomo in più di questo Bologna.

Le gesta dell’olandese non sono passate inosservate, tanto che l’Associazione Italiana Calciatori lo ha premiato come miglior giocatore della Serie A per il mese di novembre. Continuate a non svegliarci.

 

Vertigini

 

Tante belle notizie si traducono con il quinto posto in classifica a braccetto con la Roma di Mourinho, posizione da paese dei balocchi che, per essere mantenuta, richiede di passare indenni il pranzo domenicale di Lecce.

Quest’anno la Puglia è terra ostile per chiunque la visiti, il Bologna arriva peraltro preceduto dalla nomea di squadra rivelazione e quindi il comitato di benvenuto locale avrà già preparato la contraerei per accogliere adeguatamente una compagine che sta volando tanto vicino al sole. La speranza è che l’alta quota non provochi le vertigini ai ragazzi di Thiago Motta, timore che può essere dissipato ispirandosi ai versi del “poeta” Jovanotti che canta “la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare”. E di voglia a Bologna ce n’è da vendere. Buon pranzo.

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