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Il Match Analysis di Lorenzo Sirri: Bologna – Spezia (18 Aprile 2021)

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BOLOGNA. Una prestazione da grande squadra che dopo due partite utili per il morale ma non per la classifica porta finalmente a Casteldebole tre punti fondamentali in ottica salvezza. Al Dallara arriva la squadra rivelazione del campionato, lo Spezia di Mister Italiano: squadra tosta, ben messa in campo e motivata a dare il massimo fino alla morte, che i giovani Rossoblù approcciano alla grande.  

 

Finalmente si può dire: non c’è stata partita. Il Bologna attacca bene e con decisione, difende al meglio quando deve stringere i denti, produce tante occasioni da gol e concretizza.

 

L’approccio tattico alla gara è diverso rispetto a quello visto nelle due precedenti partite.

 

La costruzione del gioco dal basso rimane generalmente a 3+2, con la prima linea occupata da Soumaoro, Danilo e De Silvestri coadiuvati dalla coppia di Mediani Schouten e Svamberg: Dijks rimane il riferimento offensivo per l’ampiezza sinistra, mentre si rivede sul fianco destro Orsolini.

Mentre nella coppia di partite con Inter e Roma i riferimenti in ampiezza rimanevano particolarmente alti non partecipando alla costruzione del gioco (fondamentale per poter mettere in difficoltà le rispettive linee difensive a 5 delle squadre avversarie) e lasciando l’onere ai mediani di aprirsi in ampiezza per fornire un appoggio laterale in zona 1, nella partita contro la Spezia Dijks mantiene sempre la sua funzione da Invasore, ma rimane molto più bloccato.

 

Lo spezia effettua un pressing a uomo quando il Bologna costruisce il gioca dal basso.

 

Particolare la scelta degli accoppiamenti: Gyasi marca Dijks (probabilmente per cercare di arginare lo strapotere fisico del terzino del BFC) e Maggiore esce in pressing su Soumaoro.

 

Gli altri accoppiamenti sono scontati.

La zona di rifinitura (seppur poco ricercata per l’intero svolgimento della gara) viene generalmente riempita da Barrow e Soriano, mentre Palacio è libero di svariare su tutto il fronte offensivo: lo si troverà spesso allargato sul fianco sinistro.

La zona del campo su cui il Bologna ha vinto la partita è stata però l’ampiezza. Partendo dalla zona laterale del campo, sia a Destra con Orsolini che a sinistra con Palacio, sono state create molte occasioni da gol.

 

Partendo dal presupposto che il pressing alto a uomo dello Spezia non è stato portato al meglio, e che molto spesso il Bologna è riuscito a scoprire palla nella metacampo avversaria dando luogo a pericolose situazioni di gioco a campo aperto in parità numerica, la linea difensiva avversaria è stata per l’intero arco temporale della gara molto stretta, dando pericolosità ai movimenti degli esterni Rossoblù, veloci ad attaccare lo spazio e a puntare l’uomo palla al piede.

 

Il movimento a rientrare della coppia di esterni permette ai restanti attaccanti di poter attaccare lo spazio alle spalle della linea difensiva con particolare facilità, sfruttando l’impossibilità del singolo difensore di poter guardare contemporaneamente palla e avversario che si inserisce.

Qui si è notata una differenza enorme tra il numero 7 Orsolini e l’altro esterno destro iSkov Olsen (nella gara odierna partito dalla panchina): l’1vs1 a campo aperto di Orsolini su Bastoni è stato ricercato così tante volte nell’arco della gara da non poterlo non considerare una costante tattica.

Davvero troppo semplice per il Bologna impostare la partita su una attenta fase difensiva per poi scatenarsi in un secondo momento a campo aperto sfruttando la velocità dei suoi giocatori.

Anche gli attacchi alla profondità sono stati particolarmente frequenti, soprattutto per i tagli in ampiezza di Palacio a sinistra (anche nella zona centrale del campo) e Orsolini a destra, e nella zona centrale del campo per gli inserimenti di Soriano.

 

Nel secondo gol, il trequartista Soriano esce dalla zona di rifinitura (portandosi dietro l’uomo in marcatura) liberando lo spazio per l’inserimento di Schouten, molto bravo a leggere la situazione. 

 

 

Per quanto riguarda la fase di non possesso (su cui forse si vedono le cose più interessanti all’interno di questa partita) il Bologna alterna nella prima fase della partita una coppia di approcci in funzione della situazione di gioco specifica.

 

Nel caso in cui i terzini dello Spezia siano particolarmente alti per attaccare il contenitore dell’ampiezza e permettere agli esterni alti di stringere verso l’interno del campo, sfruttando il Play Ricci che spesso si abbassa tra i due difensori centrali e le due mezzali che si aprono lateralmente per dare l’appoggio laterale, il Bologna effettua un pressing a uomo, con un baricentro però molto più basso rispetto al pressing visto nelle partite precedenti.

 

 

In parole povere il Bologna accetta l’1vs1 ma non nella metacampo avversaria.

 

          Barrow e Palacio marcano i difensori centrali Erlic e Ismajili;

 

          Soriano marca a uomo Ricci;

 

          Svamberg e Schouten seguono Maggiore e Sena;

 

          Dijks marca Vignali, e Orsolini, particolarmente basso, Bastoni;

 

          Dietro De Silvestri, Danilo e Soumaoro accettano il 3vs3 con Verde, Nzola e Gyasi.

Come detto precedentemente Ricci si abbassa tra i difensori centrali e Sena si apre lateralmente.

 

 

Nel caso opposto in cui lo Spezia mantiene gli esterni alti in ampiezza e i terzini bassi per collaborare alla costruzione del gioco dal basso, con lo scopo di attrarre gli avversari nella propria metacampo, il Bologna effettua un pressing alto a uomo con 4+1 giocatori nella metà campo avversaria, ma allo stesso tempo concede la giocata nella zona centrale del campo mantenendo una linea a 4 giocatori supportati da Schouten a zona per presidiare la porta (probabilmente scottati dal gol di Borja Mayoral di una settimana fa).

 

 

Le coppie che si creano sono :

 

          Barrow largo a sinistra su Vignali;

 

          Soriano sul difensore centrale Erlic;

 

          Svamberg sul play Ricci;

 

          Palacio sul difensore centrale Ismajili;

 

          Orsolini largo a destra su Bastoni.

I restanti giocatori riempiono una linea stretta a presidio dell’area di rigore.

L’unico errore da un punto di vista difensivo nell’arco dell’intera partita è stato commesso da Dijks e Barrow per una disuniformità di lettura di una specifica situazione: Barrow è uscito alto sul centrale pensando che Dijks marcasse il terzino Vignali, particolarmente alto (prima situazione vista), mentre al contrario Dijks era rimasto basso in linea, pensando di dover giustamente marcare l’uomo nella sua zona.

 

Situazione al limite e difficile da leggere con certezza: attacco della profondità e azione pericolosa.

Interessante la marcatura a uomo pura di Svanberg nei confronti del numero 25 delle Spezia Maggiore.

La difesa in ampiezza in zona 2 impiega l’intera catena laterale: esterno alto, esterno basso, mediano del lato forte e trequartista che porta densità in zona palla.

 

Il mediano del lato debole scivola leggermente sulla punta Nzola, permettendo ai difensori centrali di accorciare.

La difesa in ampiezza in zona 1 invece impiega solamente la coppia di esterni: Barrow-Dijks a sinistra e De Silvestri-Orsolini concedono il 2vs2 in ampiezza per poter riempire al meglio l’area di rigore.

Nel caso in cui lo Spezia prenda campo e mantenga stabilmente il possesso palla nella metà campo del Bologna, la squadra Felsinea si dispone con due linee da 4: la linea difensiva più stretta della linea mediana.

Con la coppia di cambi Skov Olsen per Orsolini e Dominguez per Svamberg cambia la tattica difensiva del Bologna: in vantaggio di tre gol, schera una linea a 5 e ripropone il Pentagono visto nelle partite precedenti a centrocampo:

          Palacio a uomo su Ricci ;

          Barrow/Sansone sulla coppia di centrali;

          Schouten/Dominguez sulla coppia di mezzali.

Sia il Bologna che l’Inter sono due squadre che preferiscono consolidare il possesso non appena si va in transizione piuttosto che cercare velocemente la porta avversaria, per cui non si sono notate particolari costanti tattiche: non si deve confondere la voglia di attirare la squadra avversaria nella propria metà campo per poi verticalizzare su un riferimento e giocarsi la situazione di gioco in spazio aperto con un gioco difensivista che basa il potenziale offensivo sul contropiede.

Interessante la coppia di gol su schemi di palla inattiva particolarmente frequenti nelle squadre di Mihajlovic.

 

 

MODULO DI BASE

MODULO OFFENSIVO

MODULO DIFENSIVO

BOLOGNA

4-2-3-1

3+2/4-1

4-2-3-1 4-4-2

SPEZIA

4-3-3

2+3/4-1

5-4-1

 

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